Bari – Palermo, le pagelle: Mateju e Di Mariano ancora in ritiro, Brunori luce guida

Poteva essere il migliore degli inizi e invece si è rivelato uno scialbo e amaro esordio. Il Palermo di Corini spreca un rigore e una doppia superiorità numerica fermandosi sull’0-0 al termine di una prestazione deludente ma che poteva essere capitalizzata al meglio. Di seguito le pagelle con i migliori e i peggiori rosanero in campo oggi:

BARI: Brenno 8; Dorval 6,5, Di Cesare (C) 4, Vicari 6,5, Ricci 6; Maita 4, Maiello 6, Benali 6 (dall’85’ Pucino s.v.); Sibilli 5.5 (dal 61′ Zuzek 5); Nasti 6 (dal 61′ Menez 5), Diaw s.v. (dal 14′ Scheidler 4,5) (dall’85’ Edjouma s.v.).

PALERMO: Pigliacelli 6; Mateju 4, Lucioni 6, Marconi 5,5 (dal 69′ Buttaro 6), Ceccaroni 5,5; Vasic 6 (dal 78′ Saric 5), Stulac 5,5 (dal 69′ Mancuso 5), Gomes 5; Insigne 5 (dal 78′ Valente 5), Brunori (C) 7, Di Mariano 4 (dal 78′ Soleri 5).


Il MIGLIORE DEL PALERMO

BRUNORI: Fa quasi tutto lui, ancora una volta, riprendendo in grande stile le redini della sua squadra. Impensierisce Brenno nel primo tempo, si procura il rigore del possibile 1-0 fallito da Di Mariano (costringendo Di Cesare all’espulsione) e tiene in piedi una squadra che deve ancora compattarsi. Buona l’intesa con Vasic, ancora da rivedere quella con Insigne. Ma di più, a capitan Brunori, non si può davvero chiedere. 

IL PEGGIORE DEL PALERMO

MATEJU: “Contagioso”. Spiace dover constare come alcune sue sbavature finiscano puntualmente col compromettere la tenuta dell’intero comparto difensivo. Sugli esterni il Bari è molto attrezzato, soprattutto sulla corsia di Mateju che riesce raramente a contenere e, ancora meno, a spingere in avanti. Insomma, non è bastato inserire Lucioni e Ceccaroni per colmare le lacune dello scorso anno. Probabilmente serve qualcos’altro, anche in sede di mercato. 

DI MARIANO: L’erroraccio su rigore è solo la punta di un iceberg di errori e scarsa lucidità. Nel secondo tempo, con gli avversari piegati dalla doppia espulsione, avrebbe potuto e dovuto aiutare ad aprire la difesa dei galletti. E invece, il numero 10 palermitano, delude in misura preoccupante. Non crea superiorità numerica, non dialoga con Brunori, sparisce nei momenti clou del match. Limiti psicologici suoi o problemi tattici? Corini rifletta, in fretta. 

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