Bar negli ospedali italiani: un terzo non rispetta le norme, due in Sicilia

Dieci denunce e oltre un centinaio di sanzioni amministrative

grano

I carabinieri del Nas hanno effettuato diverse verifiche sui bar all’interno degli ospedali italiani. Dai riscontri effettuati è risultato che un bar su tre non rispetta le regole sulla sicurezza sul lavoro e sulla conservazione di cibi e bevande. Verifiche anche sul rispetto delle normative anti-covid.

Sotto osservazione 382 attività di ristoro, pubbliche e private, di cui 132 sono risultate irregolari. Denunce per dieci persone con l’accusa di “detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione” e “violazioni della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Inoltre i militari hanno riscontrato, in alcuni esercizi commerciali, l’assenza di gel disinfettante e mascherine e il mancato rispetto della distanza di sicurezza.

In diverse delle attività controllate vi era scarsa pulizia e mancava l’esposizione degli avvisi che indicano il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all’interno del locale.

DUE ATTIVITÀ SOSPESE IN SICILIA

In alcuni casi è stato riscontrato il sovraffollamento nell’esercizio, come a Pietra Ligure, in provincia di Savona. Sospesa l’attività anche di due bar all’interno di ospedali in Sicilia, uno in provincia di Palermo, a Cefalù, e l’altro a Licata, nell’agrigentino, per “inadempienze alle restrizioni in materia di contenimento“.

In totale comminate 128 sanzioni amministrative, per un importo di 125 mila euro.