Archipittura, Gabriella Lupinacci e Fabrizio Vella espongono le loro opere

L’arte mediterranea è protagonista della bipersonale in programma a Palermo dal 20 al 30 giugno a Palazzo Chiaramonte -Steri

Le realizzazioni progettuali e architettoniche di Fabrizio Vella e le opere pittoriche, acquerelli e tecniche miste, di Gabriella Lupinacci protagoniste della mostra ART- EXHIBITION “L’arte Mediterranea”. 
La bipersonale si terrà a Palermo, nella Sala delle Verifiche del Complesso Monumentale di Palazzo Chiaramonte – Steri, in piazza Marina 61.
A presentare l’esposizione sarà la relatrice Maria Potenza che descrive la ricerca paesaggistica di Fabrizio Vella. 

L’architetto Fabrizio Vella

“Dona un tributo architettonico poetico alle atmosfere del Mediterraneo – si legge nel catalogo – all’insegna del rispetto per la natura, e in tutta la sua creatività progettuale di ville, giardini e design riecheggia il sapore della mitologia e delle scenografie dei paesaggi siciliani”. 
Dello straordinario cammino artistico di Gabriella Lupinacci, intrapreso negli anni Settanta, scrive invece Maria Annaloro
“Studia, ricerca e sperimenta – spiega – e si spoglia da immagini e citazioni”. 

La pittrice Gabriella Lupinacci

“Gabriella Lupinacci – osserva – assimila le lezioni di Pablo Picasso, Piet Mondrian, Joan Mirò e di tutti quegli artisti che, nel corso della vita, si aprono a più esperienze”. 
Una riflessione che culmina con la descrizione del tratto che connota e rende unica l’arte di Gabriella Lupinacci. 
“Abbandona gli orpelli della tecnica – scrive ancora Maria Annaloro – per approdare a un linguaggio astratto che tiene conto solo del fattore emozionale”. 

 L’ INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA 

Nel corso dell’evento, saranno gli stessi autori Fabrizio Vella e Gabriella Lupinacci a raccontare le loro opere, i percorsi culturali compiuti e le scelte espositive. 


A inaugurare la mostra, sarà il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Massimo Midiri
Durante  la presentazione, inoltre, ci sarà una performance teatrale curata dall’attrice  Lucia Incarbona
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 30 giugno,  dalle 10:00 alle 17:00 nei giorni martedì e giovedì e dalle 10:00 alle 19:00 il lunedì, mercoledì e il venerdì. 
Sabato e domenica, invece, dalle 10:00 alle 13:00. 
L’ingresso è libero. 

Nella foto opera pittorica di Gabriella Lupinacci in esposizione: “Giardino mentale”, tecnica mista su tela

 

IL LINGUAGGIO DELL’ARTISTA

Malevich diceva che l’Artista ha un suo logos, una struttura, una lente d’ingrandimento con la quale guardare l’Universo e la Storia. 
Gabriella Lupinacci, lungo il suo cammino artistico iniziato negli anni 70, studia, ricerca e sperimenta. Si spoglia da immagini e citazioni che non servono più ad esprimersi e assimila le lezioni di Picasso, Mondrian, Mirò e di tutti quegli artisti che nel corso della vita si aprono a più esperienze. Abbandona gli orpelli della tecnica per approdare ad un linguaggio sempre più sintetico: un astrattismo che tiene conto solo del fattore emozionale. In questa mostra, emergono due momenti importanti del percorso artistico dell’artista: il primo con delicati acquerelli realizzati negli anni 1990-2004, il secondo con le pitture materiche corpose e astratte create dal 2004 al 2022. Ogni fase ha un suo pregio e una maturazione e gli acquerelli della Lupinacci sono pagine luminose del suo lavoro di Architetto ai Beni Culturali ed al Turismo, immersa nell’opera di conservazione e restauro dei siti monumentali, nella valorizzazione del paesaggio e nell’incremento del turismo in Sicilia. Ecco perché la suggestiva evocazione dei luoghi, dove la storia ha lasciato il segno, viene trattata con delicatezza, raffigurata con l’inserimento di visi di donne, essenze floreali, virtuosismi di colore: distillati di una poetica capace di racchiudere in un piccolo spazio lo spirito di un luogo. Un linguaggio dell’Artista, appunto, che non crea cartoline celebrative della bellezza della Sicilia e del Mediterraneo ma luoghi preziosi filtrati dal sentimento umano e dalla spirituale aspirazione alla Madre terra ed alla natura incontaminata. Si aggiunge magma di materiali diversi, coltura di polveri ed esplosioni particellari del colore, dove il vissuto evolve costantemente. Non si tratta solo del pensiero temporaneo della Lupinacci fissato nell’opera, ma di tutto il flusso di idee, interrogativi, scoperte che essa riesce a stimolare nell’ incontro tra l’arte e la vita.

                                                                                                                                                                        Maria Annaloro