Antonino Arculeo ucciso e dato alle fiamme, svolta sul caso del 72enne di Partinico: due fermati
Ci sono due fermi nell’ambito delle indagini sulla morte di Antonino Arculeo, 72enne scomparso la settimana scorsa da Partinico e ritrovato senza vita qualche giorno dopo. Nelle prime ore dello scorso 10 maggio, gli agenti della Squadra Mobile di Palermo, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito il provvedimento nei confronti di L.G., 34 anni, e M.D., 47, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, del delitto di omicidio e di distruzione di cadavere.
La scomparsa e le indagini
Il corpo di Arculeo è stato rinvenuto semicarbonizzato nelle campagne di Alcamo, nel Trapanese, nella tarda serata del 9 maggio. Il provvedimento è giunto al termine di serrate indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Commissariato di P.S. “Partinico”, con la collaborazione della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. “Alcamo”, a seguito della denuncia di scomparsa dell’uomo, presentata in data 8 maggio dal figlio. Quest’ultimo aveva riferito che la vettura del padre era stata coinvolta, il giorno prima, in un incidente stradale nella cittadina alcamese e che uno degli occupanti si era dato alla fuga.
Le indagini, avviate, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo, anche sulla base di uno screening dei contatti di Arculeo, consentivano di individuare L.G., abituale frequentatore del defunto, in territorio calabrese, dove aveva adottato cautele – come lo spegnimento del cellulare e il taglio della barba – idonee a rendersi irreperibile. Individuato, inoltre, in M.D. l’occupante del veicolo incidentato che, dopo esser stato trasferito in ospedale, si era allontanato arbitrariamente, fornendo dati non veritieri quanto al recapito e all’indirizzo di residenza. Quest’ultimo si sarebbe presentato peraltro al cospetto degli organi di p.g. con un indumento recante segni di bruciatura.
A seguito delle pressanti ricerche svolte dagli organi coinvolti nelle indagini, L.G. ha fatto rientro nel Comune di Partinico, conducendo gli inquirenti in un’area della campagna alcamese in cui era stato abbandonato il cadavere di Arculeo, poi dato alle fiamme. Luogo peraltro già individuato mediante accertamenti sul dispositivo satellitare dell’auto del defunto.
L’arresto
In relazione al grave quadro indiziario emerso a carico di L.G. e di M.D. tanto a seguito di captazioni ambientali dei loro colloqui quanto sulla scorta delle dichiarazioni inattendibili rese dinanzi all’A.G. procedente, i due indagati sono stati posti in stato di fermo e accompagnati presso la Casa Circondariale “Lo Russo” di Palermo in attesa del rituale giudizio di convalida.
Il provvedimento precautelare è stato convalidato in data odierna dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, che ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per entrambi gli indagati.
Si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.