Almaviva, trovato l’accordo per la commessa WindTre: è polemica tra i dipendenti

L’intervista ad una dipendente

almaviva

Al termine di una complicata trattativa si è raggiunto, a notte inoltrata, lo scorso 24 febbraio, un’ipotesi di accordo con Network Contacts che mette in sicurezza l’intero perimetro occupazionale dei lavoratori di Almaviva, precedentemente in forza sulla commessa dei servizi Customer di Wind3.

RAGGIUNTO L’ACCORDO

Le attività di Wind3, svolte da Almaviva Contact sulle sedi di Palermo, Napoli e Milano da circa 700 lavoratori, sono state assegnate a Network Contacts che, in qualità di subentrante, si è dichiarata da subito disponibile ad applicare quanto previsto dal L.11 del 2016 e regolamentato nell’art.56 del CCNL delle Telecomunicazioni. Dai primi incontri svolti sul finire del 2021, in cui il percorso di assorbimento dei lavoratori appariva lineare e senza traumi, il passare del tempo non ha confermato le impressioni iniziali. Man mano che l’azienda subentrante ha avviato il percorso di verifica. Si è riscontrato una percentuale di esuberi strutturali ben al di sopra delle aspettative. Il tutto fino ad arrivare a formulare una proposta iniziale di passaggio che ha visto la netta contrarietà della delegazione sindacale.

Dopo 2 giorni e 2 notti di trattative intensive, le parti hanno traguardato un accordo che permette l’assunzione del totale perimetro, mantenendo anzianità convenzionale, art.18, profilo orario contrattuale e livello inquadramentale.

LA NOTA:

“Al fine di garantire il passaggio di tutte le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti, le parti hanno condiviso una gestione dell’esubero attraverso l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria. Il tutto con percentuali importanti sui vari territori, ed un sistema di recupero graduale, ma certo, degli importi maturati a titolo di scatti di anzianità in 2 anni. L’accordo prevede anche un piano di incentivazione all’esodo, differenziato per tempistica d’uscita ed una riduzione d’orario su base volontaria ed incentivata. L’intesa impegna l’azienda subentrante ad avviare un percorso di riqualificazione del personale su altre attività,
al fine di assorbire gradualmente gli esuberi ad oggi esistenti”.

“Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, tenuto conto delle condizioni di partenza, e del pesante esubero strutturale presente sull’attività, ritengono che l’intesa raggiunta sancisce e ribadisce la piena applicazione della clausola sociale, anche in presenza di un consistente numero di esuberi strutturali. Un’ipotesi di accordo approvato a larga maggioranza dalle lavoratrici e dai lavoratori; traguardata grazie al senso di responsabilità del sindacato confederale ed alla determinazione delle strutture territoriali ed RSU”.

“E’ GIUNTO IL MOMENTO DELLA MOBILITAZIONE”

“Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil esprimono profondo rammarico per il totale disinteresse che il governo sta dimostrando nei confronti di una vertenza complicata che interessa migliaia di lavoratori in diverse regioni del Paese. Dopo Ita e Wind, a breve anche le attività di Vodafone e Tim, ad oggi lavorate da Almaviva, andranno in assegnazione. Ci saranno da gestire cambi appalto con un numero di esuberi molto importante. A questo scenario si aggiunge la complicata situazione della commessa 1500”.

“Da oltre un mese abbiamo segnalato ai ministeri competenti quanto sta accadendo, chiedendo un incontro urgente, dichiarando al contempo lo stato di agitazione. È giunto probabilmente il tempo della mobilitazione, per richiamare la giusta attenzione su una vertenza delicata che impatta migliaia di famiglie”.

LE DICHIARAZIONE DI UNA DIPENDENTE

“Il cambio d’appalto ci ha lasciati perplessi”. Racconta una dipendente a PalermoLive.it. “Da un giorno all’altro abbiamo scoperto che non accettano più la clausola sociale di tipo A ma ci assumeranno con la cassa integrazione (per gli esuberi fino al 45%). Per quanto riguarda gli scarti di anzianità ci sarà una perdita annua di circa 1.700 euro. Quello che non è andato giù a molti è che non è stata data la possibilità a tutte le persone coinvolte di poter votare. Quello che noi abbiamo chiesto – per rispetto dei nostri colleghi impossibilitati – è un voto sul nostro intranet personale. Tra l’altro non è stata una vera e propria votazione, è stata tramite alzata di mano… Con persone che sono state conteggiate anche più volte”.

“Ci è stata fatta una violenza psicologica: o firmavamo o venivamo licenziati”.