A Palermo il “Mediterranean Maudlsey Forum”, convegno sulla psichiatria europea

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Palermo ospita uno tra i più importanti convegni di psichiatria europea, il Mediterranean Maudlsey Forum alla sua nona edizione organizzato dalla sezione di Psichiatria del BIND dell’Università di Palermo con il King’s College di Londra. Sotto la direzione scientifica dei professori Robin Murray (King’s College), Daniele La Barbera (Palermo), Marta Di Forti (King’s College), e Caterina La Cascia (Palermo), la manifestazione prenderà il via oggi presso la sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, continuerà il 28 e il 29 maggio presso la Pontificia facoltà di teologia della Sicilia, per concludersi presso la clinica Psichiatrica dell’Università di Palermo, tra le mura del vecchio complesso cittadino di via La Loggia fondato nel 1824 e dove aveva sede la Real Casa dei Matti, e oggi luogo di studio, ricerca e attività clinica.

Il congresso prende il nome dal Maudsley Hospital di Londra, ospedale psichiatrico tra i più rinomati d’Europa oltre a essere il più grande centro di formazione in psichiatria del Regno Unito, e sede di ricerca nel campo delle cure farmacologiche dei disturbi psichiatrici e punto di riferimento della psichiatria mondiale con la pubblicazione The Maudsley Prescribing Guidelines in Psychiatry.
Henry Mousdley psichiatra della Londra dei primi anni del novecento fu tra i primi a comprendere la necessità di un ospedale psichiatrico urbano, in alternativa ai manicomi. Fin da subito Mausdley abbinò all’attività clinica quella di ricerca e formazione collaborando con il King’s College diventando immediatamente un punto di riferimento europeo, e tra i primi nel mondo anglosassone a rilasciare il diploma in medicina psicologica. Sul solco del suo fondatore l’istituzione britannica oggi continua la sua opera di ricerca e formazione, portando anche al di fuori del dei confini inglesi il suo prestigio convegno. Con il Mausdley Forum Scandinavia, e con la versione mediterranea a Palermo.

«La nostra scelta di individuare Palermo come sede per il nostro convegno è stata naturale, poiché a Palermo lavora un’importante gruppo di ricerca con cui il King’s College di Londra collabora da quasi vent’anni. Ci siamo occupati, in questi anni di ricerca, soprattutto nell’ambito dello studio della clinica e del trattamento dei disturbi dello spettro psicotico della schizofrenia e del disturbo bipolare. Sono disturbi dall’esordio molto precoce e dalla tendenza alla cronicizzazione, che, se diagnosticati in tempo, possono essere adeguatamente trattati e si può garantire a coloro i quali ne sono affetti un’ottima qualità di vita, libera anche dai sintomi. Il forum rappresenta un momento di incontro per relatori di fama internazionale che vengono da tutto il mondo e i partecipanti sono giovani studenti in psichiatria, in psicologia, medici di varie discipline» dichiara Marta Di Forti docente al King’s College.
Il modello adottato in questi quattro giorni d’incontro tra ricercatori oltre alle usuali sezioni plenarie è quello dei work shop, in cui con piccoli gruppi di studio si privilegia il confronto e la condivisione delle esperienze in campo psichiatrico e psicologico.

La vocazione di Palermo come capitale del Mediterraneo, nelle nuove prospettive geo politiche, come luogo d’incontro di culture differenti, porta d’ingresso per l’Europa con le migrazioni africane, e luogo di interesse storico turistico con le sue meravigliose stratificazioni culturali, oggi grazie all’impegno delle sue più brillanti menti lo è anche nella scienza. L’università di Palermo sarà presente con i suoi ricercatori da tempo impegnati nella disforia di genere.
«L’ambulatorio della Policlinico di Palermo si occupa di diagnosticare la disforia di genere e di avviare ai percorsi di transizione tutti coloro che ne sentono il bisogno. È un progetto svolto in collaborazione con altre unità operative del Policlinico, quali l’endocrinologia, la chirurgia plastica, la ginecologia, l’urologia e la medicina legale. Esso rappresenta uno dei pochi centri multidisciplinari in Italia. Negli ultimi anni il fenomeno è certamente cresciuto, il numero delle richieste è aumentato e l’età media dei nostri pazienti si è notevolmente abbassata. È quindi necessario essere in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più vasta e sempre più giovane, al fine di tutelare e garantire i diritti di tutti» dichiara la professoressa Caterina La Cascia dell’Università di Palermo.