Omicidio Stefano Gaglio a Palermo, convalidato l’arresto del cognato: Cangemi rimane in carcere

magazziniere

Giuseppe Cangemi rimane in carcere accusato dell’omicidio di Stefano Gaglio, il magazziniere di 39 anni della farmacia Sacro Cuore ucciso lunedì mattina a colpi di pistola tra via Oberdan e piazza Principe di Camporeale. La decisione del gip Lorenzo Chiaramonte è arrivata nel tardo pomeriggio, dopo l’udienza di convalida che si era tenuta questa mattina.

Cangemi, cognato della vittima, si era avvalso della facoltà di non rispondere qualche ora fa davanti al giudice. Il suo legale, Salvino Pantuso, aveva dichiarato che il suo assistito sarebbe affetto da schizofrenia, una patologia che sarebbe stata accertata da anni e documentata. Il giudice, però, ha deciso di convalidare l’arresto e sarebbe stato confermato il movente economico relativo all’eredità di un villino come ricostruito dalla Procura.

Annunciato il ricorso

“Presenterò ricorso al tribunale del Riesame – annuncia l’avvocato Pantuso – il regime carcerario non è compatibile con lo stato di salute del mio assistito che ha una diagnosi di schizofrenia come stabilito dai medici del Policlinico. Io ho consegnato documenti che vanno dal 2021 al 2023. Le malattie psichiatriche con il passare del tempo difficilmente regrediscono anzi con il passare del tempo tendono a peggiorare. Nella relazione del 2023 si fa riferimento ad allucinazioni visive, schizofrenie e disturbo ossessivo compulsivo. La reazione di Cangemi alla rivelazione fatta dal cognato ai figli è sproporzionata. Per questo chiederò al riesame che venga nominato un perito che valuti queste cose”.