Carmelo racconta: «Ho il covid, è una brutta bestia ma ce la farò per le mie figlie»

Il 38enne palermitano Carmelo Caponetto, amante della forma fisica e attento a rispettare le norme anti contagio si apre nel corso di un’intervista a Palermo Live:”Il covid c’è, eccome se c’è. Ingiusto diffondere falsi messaggi”

La testimonianza di Carmelo Caponetto, 38enne palermitano contagiato dal Covid è di quelle importanti, non foss’altro perché, ancora una volta, sottolinea quanta attenzione bisogna fare per evitare di contrarre il virus. Eppure, come racconta lui stesso nel corso di un’intervista a Palermo Live, nonostante tutti gli accorgimenti presi, alle cinque del mattino di qualche giorno fa una forte pressione al petto, accompagnata da febbre a 38,5 gli ha fatto subito temere il peggio. “Ognuno di noi conosce bene il proprio corpo, ed è per questo che quei sintomi mi hanno subito messo in una situazione d’allarme: ero certo che non si trattava della solita influenza. Vivendo con i genitori anziani e con fratelli invalidi, ho ritenuto necessario allertare immediatamente il 118. Sono stato invitato a scendere da casa con le mie gambe e, dopo avere misurata la temperatura, mi hanno trasportato in ambulanza al Buccheri La Ferla“. 

Carmelo, nella foto disteso sul letto dell’ospedale, non vede l’ora di tornare a respirare in piena autonomia 

Nell’ospedale di via Messina Marine, Carmelo viene sottoposto al protocollo sanitario consistente nell’esame del sangue e nel tampone, con il primo risultato negativo e il secondo positivo. “Avere appreso ciò che temevo di avere è stato un duro colpo. Anche perché, ben presto è iniziato il mio calvario, causato da un progressivo aggravarsi delle condizioni di salute. Respirare autonomamente è divenuto sempre più diffcoltoso, un indebolimento generale si è impossessato del mio corpo, con fastidio ai reni e problemi di circolazione a gambe e braccia.” Carmelo, che non soffre di alcuna patologia, non fuma e fa palestra perché tiene alla forma fisica precisa: “Ho sempre tenuto ad osservare attentamente tutte le norme anti contagio. La mascherina, il distanziamento, l’utilizzo del gel disinfettante per le mani sono state per me una buona abitudine, anche perché, come detto sono continuamente a contatto con i miei genitori anziani ma non solo. Avere fatto il capo condomino nel mio stabile, mi ha chiaramente portato a stare a contatto con le persone, ma sempre con le dovute precauzioni. Purtroppo, c’è da dire che questo è un virus molto aggressivo, tale da farmi temere di averlo contratto tramite contatto oculare. Ecco perché considero il distanziamento ancora più fondamentale delle stesse mascherine. Il covid c’è, eccome se c’è, e lo dico a voce alta, affinché i cosiddetti negazionisti la smettano di diffondere in giro falsi messaggi. I giovani, gli anziani, i bambini, tutti quanti sono esposti. 

I SAPORI? UN LONTANO RICORDO

Riguardo l’assenza di gusto e olfatto, sintomi tipici del coronavirus, Carmelo spiega.”Mangio per tenermi in vita, per dare forza al mio corpo con l’obiettivo di combattere questa brutta bestia e non certo per il piacere di farlo, considerato che, in questo momento non saprei distinguere il dolce dal salato. Quello che però non potrò mai dimenticare è paradossalmente qualcosa della quale non ho contezza in quanto vissuta in  stato di incoscienza, ovvero sapere di essere stato intubato affinché i miei polmoni potessero ricevere un aiuto adeguato a tenermi in vita. . Qualora come mi auguro tutto si risolverà per il meglio, questa del covid, psicologicamente parlando  resterà una ferita aperta per tutta la mia vita”

IL PENSIERO ALLE FIGLIE

Ed è proprio sul finire dell’intervista telefonica che un’infermiera del reparto  entra nella stanza di Carmelo per comunicargli che il suo trasferimento all’Hotel San Paolo Palace, per il lungo periodo di quarantena (si parla di 30/40  giorni ndr) che dovrà affrontare avverrà in serata e non tra 17 giorni come lui sapeva.Sarà dura, durissima, soprattutto perché durante tutto questo periodo non potrò vedere le mie due bimbe oltre che i miei familiari“. A questo punto Carmelo si commuove e con voce rotta dall’emozione conclude con l’ennesimo monito. “Ribadisco, osservate attentamente tutte le norme anticontagio, fatelo per voi ma soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.

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