Il virus soffoca il mondo della cultura: proposta al Governo soluzione per sconfiggerlo

La forniscono Giuseppe Varacalli, nominato in commissione SEDEC relatore per il “l rilancio dei settori culturali e creativi” e l’architetto Luisa La Colla tramite una lettera aperta inviata ai vertici governativi nazionali.

Tra i settori che stanno pagando in maniera salatissima i danni della pandemia da Covid-19 c’è indubbiamente quello che abbraccia il mondo della cultura. Tra i tanti messaggi di solidarietà espressi in merito ce n’è uno che riassume più degli altri la gravità di tenere chiusi teatri, cinema, manifestazioni, eventi e spettacoli dal vivo: “Un mondo senza cultura è un mondo senza futuro“. E come potrebbe essere altrimenti verrebbe da dire. Tra rinvii e cancellazioni, oltre agli artisti, ad essere colpiti duramente sono tutti coloro che attorno a quel mondo vi gravitano. Le più disparate figure professionali insomma, le stesse che invocano con una determinazione senza precedenti adeguati sostegni al Governo. Perchè ormai è in ballo non solo una condizioni di legittima serenità lavorativa bensì la stessa vita delle persone. Già nel corso del primo lockdown, tramite dirette fortemente sentite dal punto di vista emozionale, Palermo Live ha dato voce a diversi imprenditori e professionisti freelance. Gente che non è in grado, causa mancanza di una base economica solida di fronteggiare una crisi di tale portata. 

L’ASSIST AL GOVERNO

Oggi, invece accogliamo la segnalazione del Relatore Giuseppe Varacalli – consigliere comunale e già sindaco di Gerace e membro del Comitato per il gruppo Renew Europe – e dell’architetto Luisa La Colla i quali, tramite una lettera indirizzata ai vertici del Governo Nazionale (Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio On. Giuseppe Conte,  al Ministro dei Beni Culturali On. Dario Franceschini,  al Ministro del MISE On. Stefano Patuanelli, al Ministro della Sanità On. Roberto Speranza, al Ministro per gli Affari Regionali On. Francesco Boccia), invitano gli stessi a riconsiderare alcuni punti dell’ultimo Dcpm. E lo fanno fornendo un assist prezioso, consistente in alcune procedure grazie alle quali i suddetti settori potrebbero continuare a lavorare. Di seguito la lettera.  

 Giuseppe Varacalli, consigliere comunale e già sindaco di Gerace, membro del Comitato per il gruppo Renew Europe oggi nominato in commissione SEDEC relatore per il “l rilancio dei settori culturali e creativi”

LETTERA APERTA

Lo scorso settembre, come membro supplente del  Comitato Europeo delle Regioni , sono stato nominato in commissione SEDEC, relatore per il parere “il rilancio dei settori culturali e creativi”.
La necessità di redigere questo parere è scaturita dai già gravi problemi dei settori aggravatisi  a causa del Covid-19.
Insieme con l’esperta da me nominata, abbiamo incontrato o fatto pervenire domande a stakeholder italiani e di tutti gli Stati membro, le sollecitazioni a noi giunte, sono state quasi sempre le stesse.
Comprendendo bene la problematicità del momento e la necessità di trovare soluzioni affinché  il propagarsi del virus venga arginato il più possibile, trovandoci nuovamente in piena crisi pandemica,  ci chiediamo cosa sia stato pensato realmente per affrontare questa nuova emergenza alla luce di quella passata e perché, non si sia acquisita la consapevolezza che un nuovo lockdown potrebbe sancire la fine definitiva di tante realtà, soprattutto le più piccole.
L’ultimo DPCM 24 ottobre 2020, difatti, sembra disconoscere i danni già subiti da questo settore e tende ad aggravarli ulteriormente.
Con questa lettera,  ci facciamo portavoce di tutti gli operatori dei Settori Culturali e Creativi e del loro indotto, chiediamo di voler ripensare nel più breve tempo possibile alla decisione scellerata di un ennesimo lockdown per questi settori ed esorta a trovare delle procedure più consone per garantire la salute dei cittadini, ma anche la vita delle attività, soprattutto le più piccole, per le quali non sono esistite sovvenzioni o altro.
Distanziamento sociale;
numero di fruitori contingentati;
obbligo di mascherine;
sanificazione dei luoghi;
tamponi obbligatori gratuiti per  operatori e  artisti che necessariamente devono stare a distanze ravvicinate;
utilizzo degli spazi all’aperto;
Queste procedure sarebbero a nostro avviso sufficienti a garantire la sicurezza sanitaria della cittadinanza e a fare sopravvivere questi settori, unendoli al contempo ad un reale sforzo economico dello Stato, anche utilizzando le diverse risorse che l’Europa sta mettendo a disposizione e ad un serio lavoro per normare il sistema di welfare di tante categorie di questi settori.
Chiediamo un DPCM pensato non più in emergenza, ma che scaturisca dall’esperienza fatta durante questi mesi e dalla reale consapevolezza che i Settori Culturali e Creativi nella loro ampiezza e varietà, rappresentano un importantissimo traino per l’economia del paese.
Fiduciosi di un Vostro autorevole intervento, porgiamo distinti saluti.

Il relatore​​​​​​​​               ​   L’esperta                                                              
Giuseppe Varacalli ​​​​​​​​​arch. Luisa La Colla

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