ULTIM’ORA – In pensione con 15 anni di contributi: approvata dal Governo la riforma ‘Baby retired’ | Tutti potranno godersi i nipotini

Pensione anticipata - fonte pexels - palermolive.it

Pensione di vecchiaia, quando bastano 15 anni di contributi: i requisiti anagrafici e decorrenza della pensione

In Italia, per ottenere la pensione di vecchiaia, il requisito generale è fissato a 67 anni sia per uomini che per donne, con un minimo di 20 anni di contributi. Tuttavia, in alcune situazioni specifiche, è possibile accedere al trattamento anche con soli 15 anni di contributi, grazie a deroghe introdotte dalla normativa previdenziale.

Il diritto alla pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi. Anche in caso di presentazione tardiva della domanda, il lavoratore ha diritto agli arretrati spettanti. Questo garantisce che nessun diritto maturato vada perso per ritardi burocratici o personali nella richiesta del trattamento pensionistico.

Per la pensione di vecchiaia è generalmente necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi, comprensivi di contributi obbligatori, figurativi – come quelli per maternità, servizio militare, malattia o infortuni – e contributi riscattati. Questo requisito garantisce una base economica sufficiente per il riconoscimento della pensione.

La normativa prevede alcune deroghe al requisito dei 20 anni. Possono accedere alla pensione con 15 anni di contributi: lavoratori dipendenti o autonomi che al 31 dicembre 1992 avevano già maturato almeno 15 anni di anzianità contributiva; lavoratori che, dopo aver cessato l’attività, avevano richiesto l’autorizzazione ai versamenti volontari entro la stessa data, anche se non li hanno effettivamente versati; e lavoratori con posizioni contributive caratterizzate da rapporti di lavoro stagionali o discontinui, con almeno 10 anni in cui l’occupazione è stata inferiore alle 52 settimane annuali.

Lavoratori stagionali e discontinui

Questa deroga è pensata per tutelare chi ha avuto carriere discontinue o stagionali, come artigiani, commercianti o coltivatori diretti. Anche in questi casi, il riconoscimento della pensione con 15 anni di contributi permette di valorizzare l’attività lavorativa effettivamente svolta, senza penalizzare chi ha avuto periodi di inattività non volontari.

Per comprendere se si rientra nelle categorie che possono usufruire della deroga, è consigliabile rivolgersi a un Patronato. In particolare, le sedi dei patronati offrono consulenze personalizzate per valutare la propria posizione contributiva e guidare i lavoratori nella compilazione della domanda di pensione di vecchiaia.

Calcolo della pensione – fonte pexels – palermolive.it

Supporto nella presentazione della domanda

I patronati può fornire assistenza completa per raccogliere la documentazione necessaria, calcolare i periodi contributivi e inoltrare correttamente la domanda all’INPS. Questo aiuto è fondamentale per evitare errori burocratici che potrebbero ritardare l’accesso al trattamento pensionistico.

In sintesi, anche se il requisito standard per la pensione di vecchiaia è di 20 anni di contributi, la legge prevede importanti deroghe che permettono di accedere con 15 anni in particolari condizioni. Verificare la propria posizione contributiva è il primo passo per garantire il riconoscimento dei diritti previdenziali e pianificare il proprio futuro economico con certezza.