UFFICIALE AGCOM, spiato al telefono? Componi questo codice segreto e saprai subito chi è a farlo | Ci rimani malissimo
Telefono spiato - fonte pexels - palermolive.it
Hacking dei telefoni cellulari, una minaccia alla privacy digitale: ecco come agiscono i criminali informatici
L’hacking dei telefoni cellulari è diventato una delle principali preoccupazioni nell’era digitale. Attraverso tecniche sempre più sofisticate, i criminali informatici riescono a infiltrarsi nei dispositivi per rubare informazioni personali e finanziarie di grande valore. Dati bancari, contatti, foto e conversazioni private sono i bersagli preferiti degli hacker, che possono sfruttarli per ricatti, furti d’identità e truffe economiche.
Gli attacchi informatici contro gli smartphone non si limitano al furto di dati. In molti casi, i malintenzionati installano software dannosi che bloccano completamente l’accesso al dispositivo. La vittima si trova così costretta a pagare un riscatto per riottenere il controllo del proprio telefono. Questo genere di attacco, simile al ransomware sui computer, è particolarmente pericoloso perché può propagarsi anche ai contatti della vittima, inviando messaggi fraudolenti o diffondendo virus.
Per contrastare questo fenomeno crescente, creatori di contenuti e divulgatori digitali hanno iniziato a diffondere consigli utili alla protezione personale. Tra questi c’è María Aperador, criminologa e divulgatrice attiva su TikTok con il profilo @mariaperadorcriminologia. Nei suoi video, che raggiungono centinaia di migliaia di visualizzazioni, fornisce strumenti pratici per riconoscere e prevenire i tentativi di hacking, sensibilizzando soprattutto i più giovani sull’importanza della sicurezza digitale.
Tra i suggerimenti più seguiti vi sono tre codici semplici da digitare sul proprio cellulare per capire se il dispositivo è sotto controllo. Con *#62# si può verificare se chiamate, SMS o dati vengono reindirizzati senza autorizzazione. Con ##002# è possibile disattivare immediatamente qualsiasi inoltro attivato. Infine, con #21# si ottiene un report dettagliato sullo stato dell’inoltro di chiamate, messaggi e traffico dati, utile per capire se qualcuno ha tentato di deviare la linea.
Il pericolo degli inoltri non autorizzati
Gli inoltri di chiamate e messaggi, se attivati a nostra insaputa, sono uno dei metodi più usati dagli hacker per intercettare informazioni sensibili. Tramite questi sistemi, i truffatori riescono a ricevere copie di messaggi privati o addirittura di codici di accesso a servizi bancari e social. Conoscere e utilizzare i codici di verifica diventa quindi un’arma fondamentale per difendersi e per mantenere il controllo della propria linea telefonica.
Oltre ai codici, è importante saper riconoscere i segnali che indicano un possibile attacco. Un consumo anomalo della batteria, rallentamenti improvvisi del sistema o chiamate e messaggi sconosciuti tra i registri sono campanelli d’allarme da non sottovalutare. Anche l’aumento del traffico dati senza una spiegazione apparente può essere il sintomo di un malware che trasmette informazioni a terzi.

La sicurezza non è un optional
La protezione dai criminali informatici non dovrebbe essere considerata una possibilità, ma una priorità. Aggiornare regolarmente il sistema operativo, scaricare app solo da store ufficiali e utilizzare antivirus per smartphone sono pratiche indispensabili per ridurre il rischio di infezioni digitali. Allo stesso tempo, è fondamentale sensibilizzare gli utenti a non condividere informazioni riservate con contatti sconosciuti o attraverso canali non sicuri.
In un mondo sempre più connesso, la sicurezza digitale è diventata parte integrante della nostra vita quotidiana. Conoscere i rischi e imparare a difendersi è il primo passo per proteggere non solo il proprio dispositivo, ma anche la propria identità e quella delle persone vicine. Il trucco dei codici di verifica è un metodo semplice e immediato, ma deve essere accompagnato da buone pratiche costanti: solo così sarà possibile affrontare con maggiore consapevolezza le insidie dell’hacking.
