Alta tensione tra i lavoratori della sanità privata, sindacati indicono sciopero generale

E’ scoppiato il caos nella sanità privata a causa del mancato accordo sul rinnovo dei contratti della categoria

È della giornata odierna la notizia di uno sciopero annunciato dalle sigle sindacali FP CGIL, CISL FP E UIL, in seguito al mancato rinnovo del nuovo contratto dei lavoratori della sanità, nonostante il pre-accordo da parte delle associazioni dei datori di lavoro Aris e Aiop.

I segretari sindacali, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera e  Vincenzo Tango, in una nota congiunta della triplice, affermano: ”Un affronto inaccettabile che mortifica un’intera categoria professionale. Chiederemo all’assessorato alla salute di rivedere il sistema dagli accreditamenti.”

È dunque alta la tensione nella sanità privata, a tal punto da portare i sindacati FP CGIL, CISL FP E UIL ad indire uno sciopero generale, una lunga serie di manifestazioni e altre forme di protesta. Sarà interessato anche l’assessore Razza a cui sarà chiesto di rivedere i criteri per l’accreditamento delle strutture private.

Oggi, 30 luglio, era la data prefissata per la sottoscrizione definitiva del contratto di settore che comprende anche gli operatori del 118, ma le associazioni dei datori di lavoro non si sono presentate, facendo così saltare il tavolo.

“Un oltraggio inaccettabile – affermano Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango, segretari generali regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – che mortifica un’intera categoria di lavoratori. Lavoratori che hanno la stessa dignità professionale dei colleghi del settore pubblico, che hanno combattuto in prima linea contro il Covid-19. E tutto questo nonostante il loro contratto sia scaduto da oltre 14 anni e nonostante la beffa di aver toccato con mano il risultato lo scorso 10 giugno quando è stata siglata la pre-intesa. È arrivato il momento – continuano – di mettere i datori di lavoro davanti alle loro responsabilità. Interesseremo al più presto anche l’Assessorato regionale alla Salute perché riveda i criteri dell’accreditamento. Non permetteremo che chi prende finanziamenti dalle Istituzioni per erogare un servizio pubblico non sia in regola con le leggi e con i rinnovi di contrattuali. La Regione – concludono i segretari – non può avallare il comportamento di datori di lavoro che non rispettano la legge e i diritti dei lavoratori. A queste condizioni, devono stare fuori dal sistema sanitario regionale”.