“Strage di Capaci”, il monito di Mattarella: «La mafia si è sempre nutrita di complicità»

Il Presidente della Repubblica ha ricordato l’uccisione di Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta nella “Strage di Capaci”.

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha lanciato un messaggio in ricordo della “Strage di Capaci“. Il numero uno d’Italia ha inviato un videomessaggio agli studenti coinvolti nel progetto “La nave della legalità”, nel 28° anniversario della ricorrenza dell’assassinio di Giovanni Falcone e dei membri della sua scorta.

LE PAROLE DI MATTARELLA SULLA COMMEMORAZIONE DEL 23 MAGGIO

Ecco le parole di Sergio Mattarella, in ricordo della “Strage di Capaci” nella quale persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti, membri della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro:

“La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità. I due attentati di quel 1992 – ha ricordato il Capo dello Stato – segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite”.

Un nuovo sentimento in Italia dopo le stragi: “I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società. Nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste”.

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