Qualche fuga dalla Missione, ma c’è anche chi ritorna e supplica per rientrare

Mentre c’e che tenta la fuga eludendo la sorveglianza che c’è davanti i cancelli delle comunità di Biagio Conte, molti migranti reduci dai lavori stagionali vorrebbero rientrare

Le quattro strutture palermitane della Missione Speranza e Carità fondata dal missionario laico Biagio Conte continuano ad essere zone rosse, come previsto dall’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci. Da un paio di giorni è vietato entrare o uscire dalle comunità a causa delle misure di contenimento previste per evitare il  contagio da Covid-19.

IL RITORNO DEGLI STAGIONALI

Gli  immigranti che sono tornati a Palermo dopo essere andati nelle campagne di tutta Italia per i lavori stagionali, probabilmente ignari di quelli che stava accadendo pensavano di rientrare come al solito  nella loro casa palermitana. Ma hanno avuto una  un autentica “doccia fredda”, perché presentatisi agli ingressi li hanno trovati sbarrati, e gli agenti di polizia preposti ai controlli hanno loro comunicato  che per il momento nella missione non c’era posto. Neppure per che si è detto pronto ad affrontare la quarantena. Come scrive Repubblica, Riccardo Rossi, della missione Speranza e carità, ha descritto così la situazione: «Per ora tanti ragazzi sono in giro per l’Italia. Alcuni sono in arrivo dalla Campania, questo è il periodo della fine dei lavori stagionali e del loro rientro in missione. Sono rimasti sorpresi nel trovare per la prima volta le porte chiuse». E chissà per quanto tempo ancora la comunità non potrà riaccoglierli. Il Comune sta cercando soluzioni, per questi soggetti che, comunque, sono a rischio.

MA C’È CHI ANCHE CHI FUGGE

Ma se c’è gente che supplica, implora per rientrare, ci sono anche quelli che, disperati, tentano di fuggire. E a volte, come scrive Repubblica, ci riescono. Due migranti, un positivo ed un negativo si sono presentati all’ufficio immigrazione della questura per sbrigare alcune pratiche. Ma sono stati individuati, bloccati e rispediti indietro. Adesso si sta accertando da quale delle quattro strutture sono riusciti ad eludere la sorveglianza, e se ci sono altri casi come questo. È probabile che siano riusciti ad andare via dalla sede di via Decollati, che è la più critica. A parte l’ingresso principale, ci sono infatti altri punti da cui è possibile scavalcare.