Sicilia, un tuffo in questo mare e ti ritrovi in un letto di oncologia | Non farlo mai, te ne penti amaramente
Bagnanti al mare fonte pexels - palermolive.it
Rischi per la salute al mare, l’allarme dei medici e le precauzioni necessarie, importante conoscere la qualità delle acque
Con la stagione estiva, le coste italiane hanno accolto milioni di turisti e residenti in cerca di sole, relax e divertimento. Le acque cristalline e le sabbie dorate rappresentano un richiamo irresistibile, ma dietro questo scenario idilliaco si celano rischi che non devono essere sottovalutati. I medici e gli esperti lanciano un appello alla prudenza, ricordando che la salute deve restare la priorità anche durante le vacanze.
Uno dei primi aspetti da considerare riguarda la qualità dell’acqua. Le spiagge italiane sono tra le più apprezzate al mondo, ma la balneabilità non è sempre garantita. Eventi come piogge intense, scarichi fognari non controllati e mareggiate possono compromettere l’igiene delle acque, favorendo la proliferazione di agenti patogeni. Immergersi in un mare contaminato espone a rischi concreti come infezioni cutanee, intestinali e oculari.
A monitorare la situazione ci sono le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA), che effettuano controlli periodici e diffondono bollettini sulla balneabilità. Le informazioni sono disponibili online e vengono anche segnalate direttamente negli stabilimenti balneari. Consultare questi dati prima di recarsi in spiaggia è un gesto semplice ma fondamentale per prevenire brutte sorprese. Segnali come acqua torbida, cattivi odori o presenza di schiuma dovrebbero indurre alla prudenza.
Oltre all’acqua, il sole stesso rappresenta un fattore di rischio importante. In particolare in regioni come la Sicilia, medici e oncologi hanno segnalato un aumento costante dei casi di melanoma, uno dei tumori della pelle più aggressivi. Il professor Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, ha sottolineato che nove melanomi su dieci potrebbero essere evitati con comportamenti corretti. L’esposizione prolungata ai raggi UV resta infatti il principale fattore di rischio.
Il peso delle scottature
Gli studi scientifici evidenziano dati preoccupanti: anche solo cinque scottature con vesciche durante l’adolescenza possono aumentare fino all’80% le probabilità di sviluppare un melanoma in età adulta. Questo dato dimostra quanto sia fondamentale la prevenzione fin dai primi anni di vita, evitando esposizioni non protette e insegnando ai più giovani l’importanza di proteggere la pelle.
Nonostante la grande attenzione mediatica, persistono ancora molti falsi miti. È diffusa la convinzione che le creme solari dell’anno precedente siano ancora efficaci, quando in realtà i filtri perdono potenza dopo dodici mesi, soprattutto se conservati male. Altri ritengono che la pelle abbronzata sia protetta dai raggi UV, ma anche le carnagioni scure rischiano danni seri. Persino nelle giornate nuvolose, i raggi ultravioletti penetrano le nuvole, rendendo necessario l’uso della protezione solare.

La prevenzione passa dai comportamenti
Le creme doposole sono utili per idratare la pelle, ma non riparano i danni già subiti. Per questo motivo, la protezione deve essere applicata prima e durante l’esposizione al sole, rinnovandola regolarmente. Allo stesso modo, evitare di restare troppo a lungo sotto i raggi diretti nelle ore centrali della giornata riduce il rischio di danni cutanei e colpi di calore. La prevenzione resta l’arma più efficace a disposizione di ciascun bagnante.
Il mare è una risorsa straordinaria e rappresenta una delle principali attrattive turistiche del nostro Paese. Tuttavia, godere delle sue bellezze non deve avvenire a discapito della salute. Consultare i bollettini sulla qualità dell’acqua, osservare i segnali di inquinamento e proteggere la pelle dai raggi UV sono pratiche semplici ma decisive. Solo un approccio responsabile e consapevole può garantire un’estate davvero all’insegna del benessere e della sicurezza.
