Sicilia invasa dalle vespe fake: fanno malissimo ma sono invisibili | Non ti accorgi finché non senti un dolore lancinante
Vespe fake - fonte pexels - palermolive.it
Formiche aliene, il nuovo allarme anche in Sicilia, si tratta di insetti piccoli ma pungenti che possono provocare fastidi
Da diversi anni gli scienziati avvertono della possibile diffusione di specie aliene potenzialmente dannose per la salute. Tra queste rientrano insetti e animali che, sebbene piccoli, possono provocare gravi disagi all’uomo. Alcune specie già presenti nel Mediterraneo hanno destato particolare attenzione, come le formiche di fuoco in Sicilia o alcune specie ittiche pericolose. Tuttavia, non tutte le specie considerate rischiose provengono da regioni lontane: alcune, autoctone, rappresentano comunque un pericolo crescente.
Negli ultimi giorni, l’attenzione dei media si è concentrata su un particolare gruppo di formiche volanti chiamate Ponerine. Questi insetti provengono in parte dai tropici, ma comprendono anche specie autoctone italiane. Le Ponerine possiedono un pungiglione apicale all’estremità dell’addome, in grado di provocare ponfi dolorosi. Nonostante le dimensioni ridotte, generalmente pochi millimetri, le punture causano prurito persistente e notevole dolore, destando preoccupazione tra gli abitanti delle zone in cui vivono.
Gli esemplari più discussi recentemente appartengono alla specie Hypoponera eduardi, presente in Italia lungo le coste tirreniche e adriatiche. Diversamente da altre specie dello stesso gruppo, le punture di Hypoponera eduardi risultano particolarmente dolorose. L’entomologo Claudio Venturelli, allievo di Giorgio Celli, ha confermato personalmente la pericolosità di questi insetti dopo essere stato punto durante un sopralluogo sulle coste della Romagna, descrivendo i ponfi come di dimensioni e dolore notevoli.
Le Ponerine prediligono ambienti ombreggiati o luoghi sotto le rocce, dove rimangono difficili da individuare. Questi insetti predatori utilizzano il pungiglione principalmente per catturare le prede, ma non disdegnano l’uso difensivo quando si sentono minacciati, compreso l’uomo. Il periodo di maggiore proliferazione coincide con la fine dell’estate, quando aumentano umidità e precipitazioni, favorendo la loro diffusione e la possibilità di incontri ravvicinati con le persone.
Rischi per l’uomo
A differenza delle zanzare, le Ponerine non succhiano il sangue, ma possono pungere ripetutamente come le vespe. Il contatto con la pelle, spesso favorito dal sudore, amplifica il dolore e il prurito, che possono durare fino a una settimana. Alcune persone possono sviluppare anche febbre o fitte localizzate, nonostante l’uso di creme o farmaci specifici per alleviare il disagio.
Questi insetti sono piccoli e scuri, spesso confusi con moscerini o altri piccoli insetti volanti. La forma allungata e le abitudini predatorie le rendono difficili da individuare a occhio nudo. Venturelli sottolinea che è facile ignorarle, soprattutto quando si nascondono nei teli da mare o tra la vegetazione, aumentando il rischio di punture accidentali durante le attività all’aperto.

Difesa e precauzioni
La difesa principale contro le punture di Ponerine consiste nell’evitare il contatto diretto. Bisogna prestare attenzione quando ci si trova in luoghi ombreggiati o si distendono teli e asciugamani all’aperto. Nel caso in cui avvenga una puntura, il ghiaccio o creme lenitive possono ridurre temporaneamente il dolore, ma i sintomi possono persistere per diversi giorni, richiedendo attenzione particolare in soggetti sensibili o allergici.
Chi trascorre tempo all’aperto durante la fine dell’estate deve essere particolarmente vigile. Piccoli gruppi di moscerini potrebbero nascondere alcune Ponerine impegnate nella caccia o in cerca di rifugio, pronte a difendersi con punture dolorose. Conoscere l’habitat e il comportamento di questi insetti diventa quindi fondamentale per prevenire incontri spiacevoli e ridurre i rischi per la salute, soprattutto lungo le coste italiane dove la specie Hypoponera eduardi è più diffusa.
