Il paradosso della scuola Gabelli: più classi concentrate in Aula Congressi e palestra

Alle ore 8.30 di questa mattina, presso la D.D. Gabelli, il Dirigente Scolastico Francesca Lo Nigro insieme al Consigliere della V Circoscrizione Salvo Altadonna hanno incontrato i rappresentanti dei genitori di alcune classi che sin dall’inizio dell’anno non avevano trovato corretto che i propri figli dovessero iniziare l’anno scolastico trovandosi nella sgradevole condizione di negazione del proprio diritto allo studio.

Due classi, la 2° B e 2°C collocate all’interno della palestra

La riapertura delle scuole – dicono Morena La Fata, Ventura Francesca Paola e Abbate Francesco in rappresentanza dei genitori – in seguito al Lockdown e il dover rispettare determinate indicazioni sanitarie stanno comportando diversi sforzi sia da parte di noi genitori, che quotidianamente dobbiamo educare i nostri figli alle misure di sicurezza previste, che al corpo insegnanti e dirigenziale che sin dal post lockdown sta gestendo una situazione complessa, che ha visto anche il ridimensionamento delle classi e lo spostamento in nuove aule, ricavate da ambienti presenti presso la Direzione Didattica A. Gabelli.

Quello che è successo ha però dell’incredibile ed inammissibile – proseguono i genitori – perché oggi a quasi un mese dall’inizio della scuola, ci troviamo in una situazione paradossale. I nostri figli, i bambini di 3°C e 3°D, sono stati spostati negli ambienti dell’Aula Congressi, per avere spazio maggiore. Il risultato? Un’unica aula, con 34 bambini (di cui alcuni con Disabilità) e 5 insegnanti, perché l’ambiente non è in alcun modo separato. Stessa sorte è toccata alle classi 2° B e 2°C collocate all’interno della palestra. Evidentemente tutto ciò va a creare di fatto una classe troppo numerosa che come tutti possiamo tristemente immaginare comporta problemi sia dal punto di vista sanitario, basti pensare alla classica influenza stagionale, sia dal punto di vista formativo.

UNA SCUOLA NELL’ORBITA PROGETTO PON

Tale situazione era già stata evidenziata dalla Dirigente Scolastica, che dal mese di giugno aveva risposto ai monitoraggi del comune richiedendo la realizzazione di una parete separatoria che consentisse il regolare svolgimento delle lezioni. Dal canto suo l’amministrazione aveva fornito le necessarie rassicurazioni. La scuola Gabelli, infatti, rientra tra quelle destinatarie di un progetto Pon finalizzato, proprio, all’adeguamento degli edifici scolastici in vista della ripartenza.

AMBIENTI NON CONSONI ALL’APPRENDIMENTO

“Ciò che l’Amministrazione non aveva chiarito – dice Salvo Altadonna – erano i tempi di espletamento del progetto PON e quindi di realizzazione della parete separatoria. I lavori ad oggi non sono neanche stati appaltati quindi è impossibile stimare i tempi di esecuzione delle opere finanziate. Sapevamo che non sarebbe stato facile riaprire le scuole – prosegue Altadonna – ognuno ha fatto la sua parte ma non sempre i tempi della Scuola coincidono con quelli dell’amministrazione, come in questo caso. Ho verificato personalmente le condizioni delle classi in questione e se da un lato la scuola consente il rispetto assoluto delle norme anti-contagio, dall’altro viene loro negato un ambiente di apprendimento consono e ciò determina la lesione del diritto allo studio. Il clima che si respira alla D.D. Gabelli è di grande collaborazione con le famiglie ma questo non vuol dire che i genitori tollereranno ancora questa situazione per lungo tempo. La richiesta delle famiglie – conclude il Consigliere – è chiara, una data certa ed imminente per la separazione delle due classi, in caso contrario mi farò promotore di una petizione ai sensi dell’Art. 15 commi I e II dello Statuto del Comune di Palermo investendo delle responsabilità legate alla vicenda direttamente il Sindaco ed il Consiglio Comunale.

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Giusi Bottone