SANITÀ, approvata la nuova 104: 6 milioni di persone in più avranno diritto alle agevolazioni | Pubblicate le liste dall’INPS

Numeri sul diabete - fonte pexels - palermolive.it

Diabete in Italia, quasi 4 milioni di persone colpite dal tipo 2 una crescita globale ed esponenziale della malattia

La prevalenza del diabete continua a crescere in tutto il mondo, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito. Attualmente si stimano oltre 530 milioni di adulti con diabete, un numero destinato a salire a 640 milioni entro il 2030. In Europa, la malattia colpisce circa 60 milioni di persone, con una netta prevalenza del diabete di tipo 2, che rappresenta circa il 90% dei casi e risulta strettamente legato all’eccesso ponderale e a stili di vita non salutari.

In Italia, gli adulti affetti da diabete di tipo 2 sono quasi 4 milioni, circa il 6% della popolazione, ma si stima che circa 1,5 milioni di persone vivano con una forma non ancora diagnosticata della patologia. Per quanto riguarda il diabete di tipo 1, più raro e spesso diagnosticato in età infantile, gli italiani colpiti sono circa 300mila, pari allo 0,5% della popolazione.

Il diabete mellito è una patologia cronica ed evolutiva, caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue. La malattia comporta rischi importanti per la salute, sia a livello microvascolare che macrovascolare. Fra le complicanze microvascolari, la retinopatia diabetica rappresenta la principale causa di cecità negli adulti, mentre la nefropatia diabetica è la causa principale di insufficienza renale cronica e dialisi. Le persone con diabete sono inoltre più esposte a malattie cardio e cerebro-vascolari rispetto alla popolazione generale.

Gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2030 prevedono che l’80% delle persone con diabete riceva una diagnosi, che l’80% ottenga un buon controllo della glicemia e della pressione arteriosa, che il 60% dei pazienti sopra i 40 anni riceva statine e che il 100% delle persone con diabete di tipo 1 abbia accesso a insulina e dispositivi per l’automonitoraggio del glucosio a prezzi accessibili.

Chi può usufruire della legge 104

Secondo l’articolo 3 della legge 104, è considerata disabilità ogni minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabile o progressiva, che determini difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa. Solo quando la riduzione dell’autonomia è significativa, richiedendo assistenza continuativa, si parla di disabilità grave, aprendo l’accesso a tutte le misure previste dalla normativa.

Non tutti i pazienti diabetici hanno diritto alle agevolazioni previste dalla legge 104. È fondamentale che la patologia provochi limitazioni significative nella vita quotidiana o nel lavoro. Complicazioni gravi come neuropatie, retinopatia, insufficienza epatica o diabete insulino-dipendente possono giustificare il riconoscimento della disabilità, così come situazioni in cui il trattamento richiede cure costanti.

Incidenza del diabete – fonte pexels – palermolive.it

Quando la diagnosi non basta

La semplice diagnosi di diabete non è sufficiente per ottenere le tutele della legge 104. La commissione medico-legale valuta l’impatto reale della malattia sulla vita del paziente. Solo nei casi in cui le conseguenze della patologia riducano in modo rilevante l’autonomia e la capacità di svolgere attività quotidiane o lavorative si può procedere al riconoscimento ufficiale della disabilità. Il percorso per ottenere il riconoscimento inizia con un certificato medico introduttivo rilasciato dal proprio medico curante, che evidenzi la necessità di valutare la condizione di disabilità.

La documentazione deve essere inviata all’INPS, che entro 120 giorni convoca il richiedente per una visita di accertamento da parte della commissione medico-legale dell’ASL. Se la commissione non riconosce la disabilità, è possibile impugnare la decisione davanti a un giudice. Un perito nominato dal tribunale effettua una nuova valutazione. In caso di ulteriore rigetto, il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni, garantendo così la possibilità di far valere correttamente i propri diritti.