Si riparla dei cugini Salvo: una impresa della famiglia sottoposta a Controllo giudiziario

Il Tribunale di Bologna ha imposto il controllo giudiziario a un’impresa di costruzioni, gestita dai figli di Ignazio Salvo. Per 12 mesi un amministratore giudiziario affiancherà i vertici societari per bloccare infiltrazione della criminalità organizza

Torna d’attualità la storia della famiglia Salvo, o meglio di Ignazio Salvo che negli anno ottanta e novanta era un degli uomini più potenti,  influenti e ricchi della Sicilia. Basti pensare che Insieme al cugino Nino gestiva le esattorie siciliane. Diversi pentiti dissero che i cugini Salvo erano “organicamente inseriti in Cosa Nostra sin da epoca anteriore al 1976”. ll pentito Tommaso Buscetta, in particolare confermò al giudice Giovanni Falcone, che poi li fece arrestare: «Entrambi sono uomini d’onore».

CONTROLLO GIUDIZIARIO PER UNA SOCIETÀ DEI FIGLI DI IGNAZIO

Oggi la storia della famiglia Salvo ritorna d’attualità, perché un provvedimento del tribunale di Bologna ha imposto il “controllo giudiziario” alla società “LG Costruzioni srl” di Reggio Emilia, gestita dai figli di Ignazio Salvo, Luigi e Maria, che da anni ormai si sono trasferiti in Emilia Romagna. Questo provvedimento, che ha la durata di un anno, è stato proposto dal procuratore di Bologna Giuseppe Amato e dal questore di Reggio Emilia, Giuseppe Ferrari.

LA WHITE LIST

Il fatto strano è l’origine di questo provvedimento nasce dalla richiesta di rinnovo ” dell’iscrizione alla “White list” presentata dalla “LG Costruzioni” alla prefettura di Reggio Emilia. La “White list” è un elenco istituito presso le Prefetture provinciali, al quale possono registrarsi le imprese che lavorano nei settori considerati più ad alto rischio di infiltrazione mafiosa. Proprio dalle indagini per definire questa richiesta sono emersi i rapporti familiari dei richiedenti con i Salvo e quelli recenti con un’altra famiglia calabrese. La società dei Salvo favoriva aziende e ditte riconducibili a gruppi di criminalità organizzata di matrice “ndranghetista”, appartenenti al clan “grande Aracri” di Cutro.