Profumo non fa pulito | leggi gli allergeni in etichetta: la riga minuscola che salva la pelle
Etichette e allergeni dei detersivi - fonte pexels - palermolive.it
Guida alle etichette dei detersivi, come leggere simboli, ingredienti e certificazioni ambientali prima di scegliere un prodotto
Ogni settimana utilizziamo numerosi prodotti per la pulizia domestica, spesso senza sapere davvero cosa contengono e quale impatto abbiano su salute e ambiente. Le etichette dei detersivi sono la chiave per comprendere la loro composizione, i possibili rischi e la loro compatibilità ecologica. Imparare a leggerle correttamente è un passo importante per ridurre l’esposizione a sostanze potenzialmente irritanti o allergeniche e per orientarsi verso scelte più sostenibili.
I detersivi sono miscele chimiche costituite per lo più da acqua e da una varietà di ingredienti che ne determinano l’efficacia, la conservazione e la profumazione. La legge impone che sull’etichetta siano riportate informazioni chiare riguardanti il produttore, la quantità, i simboli di pericolo e le avvertenze d’uso. Anche se molti prodotti vantano “ingredienti naturali”, questi sono spesso presenti in quantità minime e non garantiscono maggiore sicurezza: naturale non significa automaticamente innocuo, così come “chimico” non equivale a pericoloso.
L’etichetta dei detersivi deve indicare la tipologia di tensioattivi utilizzati – anionici, non ionici o saponi – con la relativa concentrazione. I tensioattivi sono gli agenti lavanti e la loro percentuale aiuta a capire se un prodotto è concentrato o diluito. Inoltre, l’etichetta può riportare la presenza di profumi e allergeni come limonene o linalool, conservanti come phenoxyethanol o methylisothiazolinone e altre sostanze funzionali come sbiancanti, enzimi e disinfettanti. Alcune di queste sostanze, pur rendendo il prodotto più efficace, possono avere un impatto negativo sull’ambiente o sulla pelle.
Sulle confezioni dei detergenti si trovano spesso pittogrammi di pericolo, obbligatori secondo il regolamento europeo CLP. Il simbolo a forma di rombo rosso indica la natura del rischio: “corrosivo” per prodotti acidi o basici, “attenzione” per irritazioni cutanee o oculari, “infiammabile” per spray e solventi e “pericoloso per l’ambiente” per sostanze tossiche per gli organismi acquatici. I prodotti privi di simboli di pericolo non sono necessariamente innocui, ma contengono concentrazioni più basse di sostanze pericolose.
Il codice UFI e la sicurezza domestica
Dal 2025 tutti i prodotti che presentano rischi per la salute devono riportare in etichetta il codice UFI, acronimo di Unique Formula Identifier. Questo codice alfanumerico di 16 caratteri collega la formula del prodotto alle informazioni registrate presso i centri antiveleni, permettendo interventi più rapidi in caso di incidenti domestici. Il codice UFI è presente su detersivi per bucato, lavastoviglie, deodoranti, vernici e combustibili, ma non su cosmetici o farmaci.
Accanto ai pittogrammi obbligatori, molte confezioni riportano simboli volontari suggeriti dall’associazione europea dei produttori di detersivi. Questi pittogrammi ricordano comportamenti di sicurezza fondamentali come lavarsi le mani dopo l’uso, non mescolare prodotti diversi, non travasare in altri contenitori e tenere lontano dalla portata dei bambini. Si tratta di semplici ma efficaci regole di prevenzione, spesso sottovalutate.

Etichette e schede di sicurezza: differenze
L’etichetta serve al consumatore e riporta informazioni sintetiche per un uso corretto e consapevole del prodotto. La scheda di sicurezza, invece, è un documento tecnico destinato a produttori e distributori, contenente dettagli sulla composizione chimica, le modalità di stoccaggio e i rischi ambientali. Sebbene non sia consultabile direttamente dal pubblico, le informazioni principali della scheda vengono riportate sull’etichetta.
La biodegradabilità dei tensioattivi è regolata da norme europee che autorizzano solo quelli in grado di degradarsi in tempi ragionevoli. Tuttavia, non tutti i prodotti “biodegradabili” hanno lo stesso impatto ambientale. Per orientarsi, è utile riconoscere le certificazioni ufficiali come l’Ecolabel europeo, il Nordic Swan e il Blue Angel, che garantiscono un ridotto impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Scegliere detersivi certificati, usare dosi moderate e preferire le formule concentrate permette di tutelare la salute e rispettare l’ambiente senza rinunciare all’efficacia della pulizia quotidiana.
