Porto Empedocle, caos immigrati: 150 messi in una struttura inagibile, rabbia del sindaco

I numerosi sbarchi hanno costretto la cittadina a riaprire una struttura considerata inagibile. Ida Carmina vuole parlare con il ministro Lamorgese

Come Lampedusa, anche Porto Empedocle è assaltata dai continui sbarchi dei migranti che arrivano dalle coste africane in cerca di un futuro migliore in Europa. Dopo che la nava Rhapsody ha lasciato 760 persone, nella notte sono sbarcati altri 150 immigrati approdati con la nave di linea Sansovino. Anche questo gruppo è stato dirottato, come il primo, dall’hotspot di Lampedusa che è arrivato a toccare anche 1200 unità. Tra le persone presenti molte famiglie e diversi minorenni. La gente sbarcata è molta ed i posti, purtroppo, scarseggiano: per accogliere tutti, la cittadina agrigentina è stata costretta ad aprire nuovamente la tensostruttura che era stata chiusa il mese scorso dopo la visita del viceministro dell’Interno Vito Crimi e quella, successiva, dell’assessore Ruggero Razza. Era stata dichiarata inadatta ad ospitare i migranti. Un paradosso che certifica la difficoltà della Sicilia al cospetto dei continui flussi migratori.

LA RABBIA DEL SINDACO DI PORTO EMPEDOCLE

La decisione di aprire nuovamente una struttura non idonea ad ospitare gli immigrati ha adirato terribilmente Ida Carmina, sindaco di Porto Empedocle. La prima cittadina vuole, il prima possibile, un confronto con Luciana Lamorgese, ministro degli Interni del Governo presieduto da Giuseppe Conte. La tensione era tangibile già nella giornata di ieri e l’ultima decisione ha contribuito definitivamente a fomentare la rabbia della sindaca: “Mi avevano detto che la tensostruttura non sarebbe stata più riaperta, perchè vietata. Chiamerò il ministro degli Interni per capire cosa sta accadendo. Adesso basta“.

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