***VIDEO*** Pescatori mazaresi ostaggio dei libici, il Sindaco: «Riportiamoli a casa»

Sotto la pioggia, davanti Montecitorio, i familiari chiedono maggiore concretezza da parte del Governo

Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo parla dei 18 pescatori trattenuti, ormai da 40 giorni, in una palazzina militare libica a Bengasi con l’accusa di aver sconfinato in acque territoriali libiche durante una battuta di pesca nel Mediterraneo. “Ho sentito l’unità di crisi della Farnesina, mi hanno detto che i nostri pescatori sono trattati in modo dignitoso. Sono in stato di fermo in una palazzina militare, ma non sono detenuti” ha dichiarato Quinci, aggiungendo: “Sappiamo che è stato attivato un procedimento da parte della Procura militare nei loro confronti”.

“MAZARA HA GIA’ PAGATO UN NOTEVOLE TRIBUTO”

Si parla di sconfinamento delle acque internazionali. Dall’altra parte si vuole alzare la tensione e forse anche il prezzo della trattativa. Sono convinto che i capi di imputazione siano falsi, i nostri pescatori erano là per lavorare. Mazara del Vallo ha già pagato un notevole tributo in questi anni e siamo davvero stanchi. Con i nostri pescatori c’è tutta la città. Non ci rassegniamo , continueremo a pressare sul governo centrale, ma crediamo anche che ci sia una palese violazione del diritto internazionale”.

FAMILIARI IN ANSIA CHIEDONO MAGGIORE CONCRETEZZA AL GOVERNO

In testa alle proteste sempre i parenti dei pescatori che per giorni si sono incatenati alle ringhiere che delimitano piazza Montecitorio prima di essere ricevuti dal Premier Conte che li ha rassicurati. Ieri in un altro incontro con il ministro Alfonso Bonafede ai familiari dei marinai sequestrati è stato confermato che la trattativa è in corso ma i familiari non vedono azioni concrete. Il ritorno dei pescatori italiani “è una priorità assoluta per il governo. L’impegno è massimo e caratterizzato come è d’obbligo in questi casi da un basso profilo mediatico e da un’azione sottotraccia” ha precisato però ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà nel corso di un question time alla Camera. “La Farnesina da subito ha avviato contatti per verificare le condizioni dei connazionali e sollecitare una soluzione della vicenda. Fin dall’inizio sono in buone condizioni e trattati correttamente” ha assicurato D’Incà.

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