Viviana Parisi temeva che i servizi sociali potessero toglierle Gioele

Il legale di famiglia, cugino di Daniele Mondello, con una sua dichiarazione cerca di fare chiarezza su alcuni lati della vicenda che ha coinvolto la donna trovata morta nei boschi di Caronia.

Secondo Claudio Mondello, avvocato e cugino del marito della dj trovata morta, «Viviana Parisi temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bambino perché era stata due-tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale». Questa sua paura potrebbe spiegare diverse cose. Anche lo stato confusionale in cui è precipitata dopo l’incidente, quando si è inspiegabilmente allontanata con Gioele, entrando nella boscaglia di Caronia.

PAURA DELLE CONSEGUENZE

Potrebbe anche essere stata la paura delle conseguenze dell’incidente che avrebbe indotto Viviana, scomparsa il 3 agosto e ritrovata morta nelle campagne di Caronia 5 giorni dopo, a fuggire con suo figlio dopo lo scontro con il furgone in una galleria autostradale. L’avvocato è sicuro di una cosa, come dichiara al Corriere della Sera: «In caso di ferimento o morte di Gioele nell’incidente, sono sicuro che Viviana avrebbe chiesto aiuto, si sarebbe messa a urlare, perché la salute del bambino aveva la precedenza su tutto. Non l’avrebbe certo portato via». E spiega: «Lei era morbosamente legata a Gioele. Non mi convince l’ipotesi della morte nell’incidente. Difficile poi che un bambino di 4 anni, che ha un corpo molto elastico, possa morire in un incidente del genere».

I TESTIMONI CHE NON SI PRESENTANO

Come più volte scritto, ci potrebbero essere dei testimoni chiave che erano presenti al momento dell’incidente, ovvero turisti che lo scorso 3 agosto hanno visto la donna e il bambino fermandosi per pochi minuti. Gli stessi avrebbero chiesto cosa fosse accaduto e avrebbero seguito Viviana per un po’ dopo che aveva scavalcato il guard rail. Purtroppo però ancora queste persone non si sono fatte avanti per testimoniare e quindi per raccontare cosa hanno visto. Eppure dovrebbero essere già stati raggiunti non solo dall’appello del procuratore che sta indagando sul caso, o da quello delle forze dell’ordine, dei ricercatori, del padre del bimbo e della famiglia. Come si sa si tratta di una famiglia composta da due genitori di mezza età con due figli, che viaggiavano con una station wagon grigia metallizzata.