A Palermo in molti sottovalutano il pericolo e Orlando prepara nuove ordinanze restrittive

Nel capoluogo siciliano ci sono assembramenti, violazioni sulla sicurezza e poche mascherine. Non bastano i controlli con contravvenzioni per quasi 50 mila euro e qualche chiusura

Ormai è chiaro, a Palermo l’andamento dei contagi è preoccupante,  e la situazione rischia di diventare fuori controllo. I numeri aumentano di giorno in giorno, e non sono mai stati tanto preoccupanti nemmeno quando c’era il lockdown in tutta Italia, e il Paese stava collassando. Ma c’è una parte di palermitani, soprattutto ragazzini e giovani, che sembrano ignorare i preoccupanti focolai che si stanno registrando in città e nella zona rossa delle missioni di Biagio Conte. Si comportano come se la cosa non li riguardasse. E si assembrano ignorando i pericoli che corrono affollando le zone della movida. Sovente  ignorano mascherine e gel disinfettante. Con questi comportamenti strafottenti, la situazione di Palermo rischia di diventare incontrollabile.

CONTROLLI E MULTE

Tutto ciò nonostante l’incremento dei controlli dell polizia minicipale, che nel fine settimana ha intensificato le visite nei locali e nelle location dove si svolge il diverimento serale. Sono state effettuate contravvenzioni per 48 mila euro sia a locali commerciali che a cittadini che non rispettavano il distanziamento. I sopralluoghi sono stati effettuati in molte zone della città, come Borgo Vecchio, via Monte di Pietà e via Roma, e c’è stata qualche chiusura, Anche nel largo Cavalieri di Malta, dove era in corso un evento con intrattenimento musicale.

ORLANDO PREOCCUPATO

Questa situazione preoccupa il sindaco Leoluca Orlando, che ha dato mandato al capo di gabinetto di predisporre bozze di ordinanze per limitare gli assembramenti anche attraverso una limitazione degli orari di chiusura dei locali. Potrebbero entrare in vigore se i contagi non dovessero diminuire. In proposito il primo cittadino, come riportato dal Giornale di Sicilia, ha detto: «Ci sono tanti, soprattutto fra i giovani che pur non essendo né ignoranti né certamente negazionisti, che continuano a sottovalutare i rischi che questo virus comporta per loro e per i loro cari. A loro, soprattutto a loro, va un appello alla prudenza e al rispetto delle regole. Un appello comunque deciso, perché se si proseguirà in modo anche inconsapevole a comportarsi come se “Coviddi non ce n’è” dovremo adottare provvedimenti drastici, che non gioveranno a nessuno ma serviranno a tutelare la salute di tutti».