Ok dall’Aifa: per under 60 dopo AstraZeneca seconda dose Pfizer o Moderna

Ieri sera l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha approvato la vaccinazione mista per gli under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di AstraZeneca. È stato considerato “il mutato scenario epidemiologico”, “l’assenza di specifiche indicazioni” contrarie da parte dei produttori. Ma anche la “necessità di consentire il regolare ittosvolgimento della campagna vaccinale”. Inoltre, nella determina dell’Aifa è scritto che la seconda dose eterologa ha fatto registrare “un rilevante potenziamento della risposta anticorpale. E un buon profilo di reattogenicità”, come affermato da due studi esteri. C’è da aggiungere che non è la prima volta che viene utilizzata la vaccinazione eterologa, che si è dimostrata efficace in altre occasioni.

I PARERI DEGLI ESPERTI

Il virologo Pregliasco sottolinea che la seconda dose diversa dalla prima è già stata utilizzata con successo, ad esempio, contro l’epatite B, l’epatite A. Ma anche nel caso del vaccino esavalente dei bambini. Lo afferma anche l’epidemiologo Lopalco. «È una tecnica che abbiamo utilizzato anche in passato. Nella campagna vaccinale contro la polio ─ ha spiegato Lopalco ─ avevamo a disposizione due vaccini completamente diversi. Uno con il virus vivo attenuato e l’altro con il virus ucciso e si è usata quella che veniva chiamata schedula mista». Ma non tutti sono d’accordo. Ci sono anche alcuni esponenti del mondo scientifico che continuano ad esprimere perplessità sull’impiego per gli under 60 di un vaccino anti-Covid diverso dalla prima somministrazione fatta con AstraZeneca».

LE REGIONI IN ORDINE SPARSO

Le Regioni continuano ad andare in ordine sparso. Ognuno va per la sua strada. Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, ha annunciato di aver inviato a Speranza una «nota tecnica» contenente i dubbi sulla vaccinazione eterologa, ribandendo il no della sua regione. Il mix di vaccini, dice De Luca, «non ha avuto sul piano internazionale una sperimentazione ampia». Anche la Puglia va per conto suo. La regione, sostiene il governatore Michele Emiliano, seguirà le indicazioni del Governo. Però, «chi volesse fare la seconda dose con AstraZeneca avrà questa possibilità, fermo restando che l’atto della vaccinazione è l’atto del singolo medico che valuterà caso per caso». La Lombardia continua invece a tergiversare da 3 giorni. Prima ha detto no al mix salvo poi fare marcia indietro, ma i richiami non sono ancora partiti.

RALLENTAMENTI IN SICILIA

In Sicilia il panico generato dalla morte della ragazza ligure ha determinato un calo delle vaccinazioni, testimoniato dai dati arrivati sul tavolo dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. Intanto ieri il direttore dell’assessorato alla Sanità ha diffuso una nota a tutti i centri di vaccinazione, confermando che il vaccino AstraZeneca deve essere somministrato solo ai cittadini con più di 60 anni, che non abbiano patologie incompatibili. Per questo i più giovani che avevano ricevuto la prima dose del vaccino anglo-svedese, stanno ricevendo Pfizer e Moderna. Ma c’è da annotare, come scrive il Giornale di Sicilia, che il commissario Costa ha parlato di una forma di panico al contrario. A Palermo si sono registrati casi di pazienti che hanno rifiutato la seconda dose eterologa, o hanno protestato. Prima si temevano gli effetti collaterali di AstraZeneca, e ora invece si teme che mixare due farmaci diversi possa creare altri problemi.

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Pippo Maniscalco