Musumeci amaro: «Non escludo che la Sicilia segua la sorte di Francia e Germania»

Parole amare quelle di Nello Musumeci che ha fotografato la situazione in Sicilia parlando, anche, di un possibile lockdown

Lo spettro di un nuovo lockdown sembra un’ipotesi capace di prendere sempre più piede. In Francia e Germania lo hanno già proclamato, anche se più soft della scorsa primavera, mentre in Italia ancora si tenta di scongirarlo capendo se l’ultimo Dpcm, varato dal Governo nazionale presieduto da Giuseppe Conte, porterà un abbassamento della curva epidemiologica. Intanto, Nello Musumeci ha fotografato la situazione della sua Sicilia non escludendo, per altro, possibili chiusure regionali stile Europa del Nord.

LE PAROLE DI MUSUMECI

È un momento difficile e delicato per tutto il mondo. L’avanzata del Coronavirus, in quella che viene definita la “seconda ondata“, non accenna ad arrestarsi e diversi governi stanno ricorrendo alla soluzione più dolorosa di tutte: un nuovo lockdown. Anche se meno stringente. Dopo le chiusure in Francia e Germania, Italia e Spagna sembrano essere le prossime della lista. Nello Musumeci, governatore della Regione Siciliana, ha parlato dell’attuale situazione con una punta d’amarezza dicendo, però, che la Sicilia attualmente sembra rispondere meglio del Nord Italia:

Io non ho fatto nessuna marcia, quindi non debbo fare retromarcia. Io mi sto solo dotando, se il Parlamento siciliano lo consentirà, di una prerogativa che esiste già nella provincia autonoma di Bolzano. La situazione epidemiologica della Sicilia è diversa da altri territori. Se in Germania il comitato scientifico ha ritenuto di chiudere tutto avrà avuto i suoi buoni motivi, io non escludo che anche la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia e della Germania, ma in questo momento siamo in una situazione di emergenza ma non come nelle regioni del nord. Forse ci arriveremo, ma noi ci stiamo preparando al peggio. Stiamo guardando al peggio per trovarci preparati. Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale. È inutile essere ipocriti ed è inutile fingere di non capirlo. Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile“.

I dati: “2.500 posti letto per gli ospedalizzati e il 20% per la terapia intensiva e sub-intensiva. Ci siamo attrezzati non solo con i tamponi salivari ma stiamo approntando uno screening nei pronto soccorso, e che ci consentirà subito di individuare i positivi evitando che si determinano dei cluster“.

La sanità: “La gente non dovrebbe andare nei pronto soccorso, deve rivolgersi ai servizi dell’Asp, serve maggiore collaborazione anche del sistema della medicina di base. Nel Mezzogiorno d’Italia c’è l’idea che l’assistenza che offre un ospedale sia migliore di quella che offre qualunque soggetto come il medico di base. Gli accessi impropri affollano i pronto soccorso. Ogni regione è diversa dalle altre, in termini di contagio e di abitudini. Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale, inutile essere ipocriti, appare ineluttabile. Anche se non finisco di dire che il 23 ottobre la chiusura dei ristoranti alle 18 mi è sembrato un non senso in una regione come la Sicilia dove si va a cenare alle 21. Sembra un colpo generalizzato che ha massacrato categorie di lavoro“.