Musumeci, attacco ai dipendenti regionali: «Si grattano la pancia, sono improduttivi»

Le parole non sono passate inosservate, i sindacati hanno prontamente risposto: «Come al solito straparla…»

Dopo lo scontro della settimana scorsa, Nello Musumeci ed i sindacati tornano al “contatto dialettico“. E sono  nuovamente vere e proprie scintille. Questa volta, il numero uno della Regione Siciliana si è scagliato contro i dipendenti regionali durante il suo intervento a Catania nella “Giornata dell’energia“. Parole, quelle del Governatore, che non sono piaciute per niente ai sindacati che, chiamati in causa, hanno espresso tutto il loro dissenso.

LO SCONTRO DIALETTICO MUSUMECI-SINDACATI

Nello Musumeci, a Catania, è riuscito ad aizzare nuovamente la fiamma delle polemiche esponendo il suo pensiero sui dipendenti regionali: “Sono improduttivi, l’80% di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera. Ma non ditelo ai sindacati.Ora vogliono stare ancora a casa per fare il lavoro agile. Ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?

Parole che non sono sfuggite proprio ai sindacati. Claudio Barone, segretario Uil Sicilia, ha precisato:

Musumeci come al solito straparla e questa volta scarica la sua incapacità di governare sui dipendenti regionali. Tra l’altro il responsabile del funzionamento della macchina burocratica è proprio lui. Ricordiamo infine che lo Smart working è uno strumento, che se saputo usare, può migliorare la produttività, più volte abbiamo chiesto un confronto sul tema. Ma come al solito il presidente cerca un alibi per non fare nulla“.

Rincarano la dose anche Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal:

Abbiamo ascoltato con profondo sconcerto le parole del Governatore Nello Musumeci contro i dipendenti regionali: accuse ingiuste, immotivate e offensive per tutti i lavoratori che ogni giorno svolgono il proprio dovere con abnegazione, anche in condizioni difficili. Evidentemente Musumeci è in difficoltà e prova a coprire i fallimenti del suo Governo puntando il dito contro l’anello più debole della catena, contro quei dipendenti che in piena pandemia hanno comunque lavorato e sono rientrati in servizio, nonostante la carenza dei dispositivi di sicurezza. Se la macchina non funziona non è colpa dei dipendenti, ma di chi politicamente ne è a capo. Adesso basta, la misura è colma: valuteremo con i nostri legali se sussistono gli estremi per una querela, tutelando i lavoratori in ogni sede“.

Anche la segreteria generale del COBAS/Codir insorge alle parole di Musumeci, dichiarandosi stupìta a fronte delle dichiarazioni offensive e gratuite del presidente della Regione Siciliana contro i lavoratori regionali.


A TUTELA DELL’IMMAGINE DEI LAVORATORI, ABBIAMO GIÀ DATO MANDATO AI NOSTRI LEGALI DI VALUTARE OGNI POSSIBILE ASPETTO CHE VIOLI LE LEGGI PER DENUNCIARE E QUERELARE MUSUMECI.


“Il mandato esperito fino ad oggi dal Presidente della Regione appare, dopo quasi tre anni, in perfetta sintonia – senza soluzione di continuità – con quanto subìto dalla Sicilia e dai siciliani con il periodo Crocetta”.

UN PRESIDENTE NON AL PASSO CON LA MODERNITA’
 
“Musumeci dovrebbe spiegare ai siciliani come mai, se l’80% dei regionali “si gratta la pancia” come rivela lui, i suoi fidati dirigenti generali – generati dalla sua politica – a fine anno raggiungono TUTTI i risultati e vengono premiati con il massimo possibile di indennità e come mai, proprio un paio di giorni fa all’Ars, ha raccontato risultati fantasmagorici tanto da irritare le opposizioni che adesso lavorano per sfiduciarlo.
Musumeci, evidentemente incapace di affrontare i problemi della Sicilia e anche impaurito dall’uso dello “smart working”, che richiede una “governance” moderna e all’altezza della situazione, sfrutta lo stereotipo di una presunta inefficienza dei dipendenti e dei “sindacati cattivi” cui addossare ogni cosa. Confermando di avere una visione inadeguata del lavoro, per lui il problema sembra che sia solo controllare che i dipendenti stiano seduti su una sedia del posto di lavoro, non che siano efficienti producendo attività amministrativa in uno spazio logico dedicato. Insomma, non avendo argomenti validi per contrastare la decisione del governo nazionale – di questi giorni – di prorogare e mantenere una quota consistente di “smart working” e non avendo di fatto portato avanti l’ammodernamento dell’amministrazione, si accanisce contro i lavoratori.

PER I SINDACATI SFRUTTATO L’80% DEI DIPENDENTI REGIONALI
 
“Invece, da quasi tre anni ormai, chiediamo al Presidente Musumeci di lavorare sulla riforma del personale, ma evidentemente preferisce fare finta di non vedere che proprio l’80% di dipendenti regionali sono sfruttati da decenni in nero e in mansioni superiori, consentendo alla macchina amministrativa di funzionare, nonostante le ataviche inefficienze e gli ostacoli frapposti dai rappresentanti della decadente politica siciliana.

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