Mafia: a Cruillas ci pensava lo «zio Gino», il braccio destro di Giovanni Nicoletti

Il ruolo di Biagio Piraino era determinante all’interno del mandamento della Noce

Emergono sempre più dettagli dalle indagini che hanno portato all’arresto di undici persone, per associazione mafiosa, riconducibili al mandamento della Noce. Dettagli che disegnano l’importante figura, all’interno della cosca, di Biagio Piraino, un meccanico incensurato di 68 anni divenuto il braccio destro operativo del vecchio boss Giovanni Nicoletti. Era l’uomo di Cosa nostra a Cruillas.

LO “ZIO GINO” ERA IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI TUTTI

Gianfranco Minissale, dirigente della sezione criminalità organizzata della Squadra mobile, ha delineato significativamente il ruolo di Biagio Piraino: “Ancora oggi c’è chi si rivolge spontaneamente allo ‘zio Gino’ per ottenere una patente di guida per il figlio o un posto di lavoro. E’ uno spaccato di cultura pseudo mafiosa difficile da aggredire nonostante gli ingenti sforzi profusi in questi anni dall’autorità giudiziaria e dalle forze di polizia”.

Tutti volevano parlare con lo “zio Gino“. Tutti gli chiedevano favori: con la scusa di un intervento nella sua officina, Piraino entrava in contatto con chi chiedeva favori di ogni genere. Dalla patente di guida ad un posto di lavoro: ognuno a Cruillas passava dallo “zio Gino” per ottenere un favore. Anche la fibra ottica fu “opera sua“: i lavori di scavo, secondo quanto appreso dalle intercettazioni, si erano bloccati per il rifiuto di un proprietario che possedeva un terreno interessato ai lavori. Fu chiesto proprio all’influente meccanico d’intercedere convincendo l’uomo a dare il via libera ai lavori. Il suo intervento fu decisivo: Cruillas ebbe la sua fibra ottica.

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