Mafia, boss scarcerati tentarono di riorganizzare il mandamento di San Lorenzo: 10 arresti

La polizia ha condotto questa mattina l’operazione: nove sono finiti in carcere mentre uno è stato fermato ai domiciliari.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. I carabinieri del comando provinciale di Palermo, nella mattina odierna, sono stati i protagonisti di un’azione, soprannominata “Teneo“, che ha portato in carcere dieci persone (9 in gattabuglia ed una ai domicilari). In manette, dopo la decisione emanata dal gip del Tribunale, sono finiti i boss mafiosi che, una volta scarcerati, stavano riorganizzando il mandamento di San Lorenzo. Varie le accuse mosse agli imputati: associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni aggravate, furto aggravato, violazione delle prescrizioni imposte dalle misure preventive. Con questa operazione, la giustizia ha inferto un duro colpo al mandamento mafioso di Palermo di San Lorenzo e Tommaso Natale. In cella, tra gli altri, sono finiti Giulio Caporrino e Nunzio Serio, figure di spicco della cosca nuovamente sgominata.

LE INDAGINI “TENEO”

Un nuovo capitolo nella lotta al mandamento di San Lorenzo e alla mafia palermitana più in generale. Dopo le operazione “Oscar” (2011), “Apocalisse” (2014) e “Talea” (2017), oggi le forze dell’ordine hanno aggiunto un capitolo in più con le indagini, portate a termine, chiamate “Teneo“. Le indagini, questa volta, sono partite dal controllo delle attività di Vincenzo Taormina, imprenditore del settore movimento terra, ritenuto particolarmente vicino a Francesco Paolo Liga, reggente non sempre ben visto dagli affiliati. Secondo quanto appreso dagli investigatori, i due attendevano con estrema ansia la scarcerazione di Giulio Caporrino e di Nunzio Serio e degli altri messi in carcere durante le indagini dell’operazione “Oscar“, la prima di questo lungo filone.

Queste due figure rappresentavano le fondamenta della nuova riorganizzazione mafiosa: venerati ossequiati da tutti, Caporrino e Serio detenevano il rispetto degli affiliati. Oggi, insieme ad altre otto persone, sono finiti nuovamente in carcere.

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