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Nuovo bonus 2025, previsti fino a 12.000 euro per chi non riesce a pagare la casa: un aiuto concreto per gli inquilini in difficoltà

Migliaia di famiglie italiane in difficoltà economica possono beneficiare di un sostegno poco conosciuto ma molto utile: un bonus fino a 12.000 euro previsto dal Fondo per la morosità incolpevole. Si tratta di un contributo economico che aiuta a coprire non solo eventuali arretrati di canone, ma anche alcune mensilità future, sostenendo chi rischia di perdere la propria abitazione.

La morosità incolpevole si verifica quando un inquilino, senza alcuna responsabilità personale, non riesce più a pagare l’affitto. È il caso, ad esempio, di chi perde il lavoro a causa di un licenziamento, di chi subisce una riduzione dell’orario con conseguente calo del reddito, oppure di chi si trova a fronteggiare una grave malattia o un infortunio. In queste circostanze il mancato pagamento non dipende dalla volontà dell’inquilino, ma da eventi imprevisti che hanno compromesso la sua capacità economica.

Istituito nel 2013 con il Decreto Legge 102, il Fondo per la morosità incolpevole è stato per anni finanziato solo a livello regionale. La Legge di Bilancio 2025 ha invece ripristinato il finanziamento nazionale, stanziando 10 milioni di euro per quest’anno e 20 milioni per il 2026. Le risorse verranno ripartite tra le Regioni, che avranno il compito di emanare i bandi e definire le modalità di erogazione.

Per ottenere il bonus, è necessario dimostrare la condizione di morosità incolpevole. Questo può avvenire in seguito a diverse situazioni: perdita o mancato rinnovo del lavoro, chiusura di un’attività autonoma, cassa integrazione, riduzione significativa delle entrate familiari, spese mediche impreviste o persino il decesso di un componente della famiglia. Tutti questi casi rappresentano circostanze che possono giustificare la richiesta di sostegno.

Requisiti generali di accesso

Oltre alla dimostrazione della morosità incolpevole, esistono ulteriori requisiti di base. L’inquilino deve avere un Isee al di sotto del limite fissato dalla normativa regionale, essere residente nell’immobile oggetto dello sfratto e avere un contratto di locazione regolare. Il contributo è quindi pensato per tutelare chi, pur avendo rispettato le regole e stipulato un contratto legittimo, non riesce più a sostenere il canone mensile.

Alcuni nuclei familiari possono avere una corsia preferenziale nell’accesso al bonus. In particolare, le famiglie con un componente con più di 70 anni, con minori, con invalidità riconosciuta almeno al 74% o già in carico ai servizi sociali per progetti di assistenza. Questi criteri servono a garantire maggiore protezione a chi è più fragile dal punto di vista sociale e sanitario.

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Come presentare la domanda

La gestione operativa del Fondo è affidata alle Regioni e ai Comuni, che pubblicano bandi specifici con modalità e scadenze. Per fare domanda è necessario consultare i siti istituzionali della propria Regione o Comune di residenza e seguire le istruzioni. In genere occorre presentare il certificato Isee aggiornato, la copia del contratto di locazione e la documentazione che attesti la situazione di morosità incolpevole.

Il Fondo per la morosità incolpevole rappresenta una risorsa preziosa per migliaia di cittadini, ma resta ancora poco conosciuto. Nel 2023, a fronte di quasi 74.000 procedure di sfratto attivate in Italia, oltre 21.000 sono state eseguite, numeri che evidenziano la gravità della situazione abitativa. Diffondere la conoscenza di questo bonus significa offrire un supporto concreto a chi rischia di perdere la propria casa non per colpa, ma per eventi che hanno stravolto la propria vita.