L’Italia in movimento: perché sempre più persone scelgono lo sport amatoriale
Negli ultimi anni il rapporto degli italiani con l’attività fisica ha subito una trasformazione profonda. Non si tratta più soltanto di tifare per la squadra del cuore o seguire le imprese degli atleti professionisti: sempre più persone hanno deciso di scendere in campo in prima persona, trasformando lo sport da spettacolo a pratica quotidiana.
I numeri parlano chiaro e raccontano una tendenza destinata a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni. Ma cosa sta spingendo milioni di italiani a indossare scarpe da ginnastica e uscire di casa per allenarsi?
I numeri di una rivoluzione silenziosa
Le rilevazioni ISTAT più recenti fotografano un Paese sempre più attivo. Oggi oltre 21 milioni e 500mila persone dai 3 anni in su praticano uno o più sport nel tempo libero, pari al 37,5% della popolazione italiana. Di questi, il 28,7% si allena con continuità, mentre l’8,7% lo fa in modo saltuario.
Il confronto con il passato rende ancora più evidente la portata di questo cambiamento: trent’anni fa la quota di sportivi si fermava al 26,6%. In questo arco di tempo, la pratica sportiva continuativa è cresciuta di quasi 11 punti percentuali, passando dal 17,8% al 28,7% attuale.
Un dato particolarmente significativo riguarda la frequenza degli allenamenti. Quasi la metà degli sportivi italiani si allena una o due volte a settimana, mentre oltre un terzo raggiunge le tre sessioni settimanali o più. Parallelamente, la sedentarietà è scesa al 32,8%, segno di un cambio culturale tangibile.
Le discipline che conquistano gli italiani
Il panorama sportivo amatoriale italiano si presenta variegato e in continua evoluzione. In cima alle preferenze troviamo il gruppo “ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica”, scelto da oltre 7 milioni di persone, circa il 33% degli sportivi.
| Disciplina | Quota praticanti | Tendenza |
| Fitness e ginnastica | 33,1% | Stabile |
| Calcio | 20,1% | In calo |
| Sport acquatici | 18,7% | In calo |
| Tennis e padel | 8,5% | In crescita |
| Ciclismo | Diffuso | Stabile |
Il calcio, pur rimanendo popolarissimo tra i giovani, sta perdendo terreno rispetto al passato. Al contrario, il tennis registra una crescita significativa, trainato soprattutto dal boom del padel che ha conquistato appassionati di tutte le età. Gli sport acquatici mantengono una posizione di rilievo, con oltre 4 milioni di praticanti.
Perché gli italiani hanno riscoperto il movimento
Le ragioni dietro questo boom dello sport amatoriale sono molteplici e interconnesse. Le motivazioni principali emerse dalle indagini raccontano molto sulle priorità degli italiani: il 61,5% pratica sport per mantenersi in forma, il 49,8% per passione o piacere, il 42,6% per svago e il 27,5% per ridurre lo stress.
La pandemia ha giocato un ruolo paradossale ma decisivo. Dopo mesi di restrizioni, molti italiani hanno rivalutato l’importanza del movimento e della vita all’aria aperta. L’attività fisica outdoor ha registrato un incremento significativo, e oggi il 36,8% degli sportivi si esercita in spazi all’aperto come parchi, strade e sentieri di montagna.
Cresce anche chi si allena in autonomia: il 37,7% degli sportivi pratica attività fisica senza affidarsi a strutture organizzate, sfruttando spazi non convenzionali. Questo fenomeno riguarda soprattutto le donne tra i 25 e i 44 anni.
La sfida del tempo libero nell’era digitale
In un’epoca dominata dall’intrattenimento digitale, dove piattaforme di streaming e portali come vulkanvegas competono per l’attenzione degli utenti, la scelta di dedicare ore settimanali all’attività fisica assume un significato ancora più profondo. Gli italiani sembrano aver trovato un equilibrio tra le diverse forme di svago, riconoscendo che il benessere passa anche attraverso il corpo, non solo attraverso lo schermo.
Questa consapevolezza è particolarmente evidente nella terza età, dove la pratica sportiva ha registrato una crescita straordinaria. Trent’anni fa solo il 5,3% dei 65-74enni praticava sport; oggi questa percentuale è salita al 23,3%. Un cambiamento culturale che sta ridefinendo il concetto stesso di invecchiamento attivo.
Il divario territoriale: una sfida ancora aperta
Nonostante i progressi complessivi, l’Italia dello sport presenta ancora differenze territoriali marcate. Il Nord-Est guida la classifica con il 43,9% di praticanti, seguito dal Nord-Ovest e dal Centro. Il Mezzogiorno resta indietro con il 27,9%, anche se sta registrando progressi incoraggianti, con la quota di sportivi nella fascia 45-49 anni triplicata rispetto alle generazioni precedenti.
Queste disparità riflettono differenze nell’offerta di strutture sportive, nella disponibilità economica delle famiglie e nella tradizione culturale locale.
Verso un’Italia sempre più attiva
I segnali indicano che la tendenza alla crescita non si arresterà. L’aumento delle società sportive dilettantistiche, il miglioramento delle infrastrutture e una maggiore sensibilità istituzionale stanno creando le condizioni per un ulteriore sviluppo della pratica amatoriale.
Per chi desidera avvicinarsi allo sport, il consiglio è semplice: iniziare gradualmente, scegliere un’attività che piaccia davvero e, se possibile, condividerla con amici o familiari. Che sia una corsa al parco, una partita di padel o una sessione di yoga in giardino, il movimento non deve essere una fatica, ma un piacere. E i 21 milioni di italiani che hanno già fatto questa scelta sembrano confermarlo ogni giorno.
