Siamo un Paese con quattro casinò e oltre 300.000 slot machine disseminate da nord a sud nelle sale da gioco fisiche. Con una spesa costantemente in crescita e un’appeal che non smette di aumentare, l’azzardo resta uno dei settori più profittevoli e controversi d’Italia, che da un lato permette grossi introiti all’Erario e dall’altro contribuisce alla diffusione di forme più o meno gravi di dipendenza dal gioco. In circa 20 anni le cosiddette macchinette hanno permesso di scalare la classifica dei Paesi che spendono di più in azzardo rispetto agli stipendi.

È il business delle cosiddette “mangiasoldi”, dislocate in tutta Italia tra bar, tabaccherie e sale giochi, per le quali lo Stato stabilisce i meccanismi di vincita, di perdita e le percentuali di spartizione del denaro incamerato dalle giocate. E poi c’è il canale online, con le slot più giocate in Italia. A incassare ci pensa il pubblico ma anche il privato, inteso con l’insieme dei casinò digitali con licenza ADM, quella rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

E i giocatori? Spesso resta solo l’illusione della vincita potenziale. Davvero pochi i fortunati, a scapito invece di una spesa generale che continua a crescere negli anni. A parlare sono i dati, quelli elaborati dall’Osservatorio Nazionale, da una serie di organismi ad esso collegati e dai progetti di alcune ONG impegnate nella diffusione dei dati di interesse pubblico, che insieme hanno fotografato parte dello scenario legato all’azzardo nel nostro Paese.

Il volume di spesa degli italiani

Il trend di spesa è in crescita costante dal 2021. Si è passati da 111 miliardi di euro ai 136 del 2022, dai 150 miliardi del 2023 ai 168 del 2024. Nel 2025 la stima si attesta sui 180 miliardi. In quattro anni l’incremento complessivo è stato del 33,9%. Valori interessanti soprattutto se confrontati con la spesa rispetto a istruzione e salute. Prendendo il 2024 come anno di riferimento, gli italiani hanno speso 138 miliardi in sanità e 60 miliardi in educazione: rispettivamente 30 in meno e 108 in meno rispetto alla spesa destinata all’azzardo. Tale andamento sottolinea la crescente incidenza del gioco sulle finanze pubbliche e sulle spese sociali. Insomma, più divertimento e meno apprendimento.

Secondo le statistiche elaborate dall’Osservatorio Nazionale, la Lombardia è la regione che scommette di più, con 13 miliardi di euro tra slot digitali, lotterie e gambling in agenzia. Seguono Campania, Lazio ed Emilia Romagna, in cui i giochi preferiti sono le slot machine, i gratta e vinci, le lotterie e il gambling nelle sale scommesse, per un importo complessivo compreso tra 7 e 10 miliardi.

Il giocatore tipo

I dati raccolti ed elaborati da Nomisma hanno permesso di fotografare il giocatore tipo che nel tempo libero si dedica all’azzardo. Il “ritratto” è stato realizzato prendendo in considerazione le sue motivazioni e lo stile di vita. È stato possibile identificare tre tipologie di personas. La prima: uomo, 18 anni circa, frequentatore di familiari o amici che scommettono, con un livello di soddisfazione personale definito “variabile”. La seconda: uomo, 40 anni, frequenta parenti/amici che giocano e livello di soddisfazione personale basso. La terza: donna, 67 anni, è vedova o pensionata, con un livello medio/ alto di soddisfazione personale. Insomma, uno scenario in cui l’uomo resta lo scommettitore tipo, pur lasciando spazio anche ad un’insolita presenza femminile.

Stando poi alle analisi di Nomisma, le tipologie di scommettitori possono essere divise in tre gruppi: i giovani (dai 14 ai 19 anni) della cosiddetta Generazione Zeta, gli adulti e gli over 65, anche definiti Silver Age.

Cosa preferiscono gli italiani

Insomma, il gioco online ha preso il sopravvento. E non si tratta solo di una semplice percezione ma di una certezza confermata dai dati. Il gambling a distanza si attesta al 60% circa, mentre il 40% preferisce giocare presso i punti scommessa. Nei casinò online il gioco ha guadagnato il 15% nell’ultimo triennio, un valore che riguarda anche slot machine e gratta e vinci

Nel canale online il 42% dei giocatori preferisce le scommesse sportive, il 24% il poker, il 21% i giochi da casinò, il 19% le lotterie, il 16% i giochi da tavolo live, il 15% le scommesse ippiche. Differente e più frammentato lo scenario del canale fisico. Il 56% sceglie i gratta e vinci, il 22% le scommesse sportive in agenzia, il 19% i giochi numerici a totalizzatore, il 16% i pronostici sportivi, il 15% il Lotto, il 13% le slot machine, il 13% le lotterie nazionali, l’11% le scommesse ippiche in agenzia.

Focus sulle slot del canale fisico

Secondo i dati elaborati nel 2024 da Liberiamoli Tutti, il progetto realizzato da numerose ONG internazionali, le aree italiane ad alta densità sono quelle di confine delle seguenti regioni: Emilia Romagna e Toscana, Umbria e Marche, Lazio e Abruzzo. Il rapporto è tendenzialmente di tre sale adibite a slot machine ogni mille abitanti. I piccoli Comuni hanno una maggiore percentuale di apparecchi rispetto ai Comuni più grandi mentre le Regioni con le più alte percentuali di sale slot in funzione degli abitanti sono: Campania, Molise e Sardegna. Al confine con le Alpi le regioni con meno concentrazione di sale da gioco. Nel complesso, disseminate per lo Stivale ci sono 310.953 slot machine. Attualmente Emilia Romagna e Toscana hanno le leggi più stringenti d’Italia per la regolamentazione delle sale slot.

I motivi che portano all’azzardo

Il desiderio di vincere denaro facile, l’eccitazione della sfida, la voglia di fuggire dalle preoccupazioni quotidiane. Sono queste le tre motivazioni principali che spingono gli italiani a giocare sia tramite il canale fisico che attraverso quello digitale. Ma sono le stesse che molto spesso portano alla nascita di pericolose forme di dipendenza patologica dal gioco.

Il desiderio di vincere denaro facile è sicuramente una delle ragioni principali che spinge all’azzardo. La voglia di guadagnare una somma tale da risolvere i problemi economici, personali o familiari, è senz’altro seducente, ma resta fin troppo spesso una semplice chimera. L’accanimento si traduce nell’effetto contrario: le perdite aumentano in una spirale senza fine.

L’eccitazione della sfida è invece la ragione più frequente tra i giocatori giovani e tra gli adulti. Il gambling offre infatti la possibilità di mettersi alla prova, in particolar modo ai table games. L’adrenalina vissuta durante una sessione risulta assolutamente piacevole e appagante. È il motivo per cui si torna a giocare con sempre maggiore frequenza.

Infine, alcuni scommettitori considerano l’azzardo come un modo per distrarsi e per combattere lo stress. Per gli esperti è una dinamica da monitorare perchè così il giocatore tende ad accantonare gradualmente aspetti più importanti della vita quotidiana. Le statistiche dimostrano che in questo caso il gioco diventa un alleato per allentare la tensione e per sentirsi più gratificati.

I player di un trend destinato a crescere

La stima relativa al 2025 parla di un volume di spesa di circa 180 miliardi di euro: 12 in più rispetto a quelli del 2024. A guidare la classifica del market share c’è Lottomatica, con una quota del 30,78%. A seguire Sisal con l’11,67%, poi Eurobet con l’8,8% (fonte Statista). L’innovazione e l’ampliamento dell’offerta in termini di giochi digitali continueranno a trainare l’intero settore anche per gli anni a venire.

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