Inchiesta su appalti e sanità, Miceli (Progetto Civico Italia): “A Palermo sistema non lontano da quello visto alla Regione”
“Prima di rimettere in moto il Consiglio comunale di Palermo voglio sapere da chi si deve passare per portare avanti le assunzioni in questa città e a chi vengono sottoposti i bandi. Voglio risposte dal sindaco”. Un intervento durissimo quello tenuto oggi a Palazzo Comitini da Carmelo Miceli, consigliere comunale del Gruppo misto e coordinatore regionale di Progetto Civico Italia, che ieri aveva deciso di non sottoscrivere l’accordo secondo cui Lagalla sarebbe dovuto andare in Aula senza un contraddittorio. Il sindaco avrebbe dovuto parlare dell’inchiesta che ha travolto la Regione, le nomine e gli appalti sulla sanità in Sicilia. “Certi sistemi riscontrati in Consiglio comunale – aggiunge Miceli – non sono lontani da quelli che abbiamo visto in questi giorni alla Regione”.
“Sono un garantista e sono convinto che i processi non vadano spostati nelle Aule consiliari ma in questo caso l’indagine è su un sistema politico, viene messa in dubbio l’autonomia delle scelte di dirigenti e di chi deve rappresentare le Istituzioni. La necessità della presenza del sindaco in Aula era quella di avviare con lui una riflessione, provando a far comprendere che Roberto Lagalla è il sindaco di tutti e deve rispondere anche alle istanze delle minoranze, in particolare in materia di trasparenza. Il sindaco non può venire in Consiglio comunale e sottrarsi al dibattito con l’opposizione, trasformando l’Aula in un teatro in cui tutto va bene”.
