In pensione a 45 anni: è CONFERMATO, l’età minima cala drasticamente | Passa la RIFORMA storica di Giorgetti
Pensione anticipata - fonte pexels - palermolive.it
Il 2025 è un anno di svolta per la previdenza italiana: la pensione anticipata contributiva diventa una realtà
Il 2025 segna una fase di importanti cambiamenti per il sistema previdenziale italiano. La Legge di Bilancio introduce novità significative che ridefiniscono i percorsi di accesso alla pensione e rafforzano il ruolo della previdenza complementare. L’obiettivo è offrire maggiore flessibilità ai lavoratori, valorizzare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e riconoscere specifiche agevolazioni a chi affronta periodi di maternità, rendendo il sistema più equo e personalizzabile.
Secondo le nuove regole, i lavoratori iscritti dal 1996 possono sommare i contributi della previdenza complementare a quelli della previdenza pubblica per accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni. L’anzianità minima richiesta è di 25 anni, destinata a salire a 30 dal 2030, mentre l’importo minimo dell’assegno deve essere pari almeno a tre volte il trattamento minimo INPS, con soglie ridotte per le lavoratrici madri. Queste modifiche rendono l’accesso più selettivo ma anche più flessibile per chi ha investito nella previdenza complementare.
La possibilità di cumulare i contributi tra fondi pensione e previdenza pubblica trasforma i fondi integrativi in un vero e proprio pilastro del sistema previdenziale. La misura si rivela fondamentale per chi ha carriere discontinue o per chi con la sola previdenza pubblica non raggiungerebbe le soglie minime. Oltre all’anticipo pensionistico, la previdenza complementare offre vantaggi fiscali e una maggiore sicurezza finanziaria, diventando uno strumento chiave nella pianificazione a lungo termine.
Il Trattamento di Fine Rapporto diventa un alleato prezioso nella costruzione della pensione integrativa. Destinarlo a un fondo pensione permette di ottenere rendimenti superiori rispetto alla rivalutazione aziendale, con una media del 4% annuo per le linee azionarie contro il 2,4% dei TFR mantenuti in azienda. Inoltre, le prestazioni finali beneficiano di una tassazione agevolata, rendendo il TFR non solo una liquidazione finale, ma uno strumento di pianificazione previdenziale efficace.
Strategie di investimento e simulazioni pratiche
Secondo le simulazioni, anche un incremento contenuto dei versamenti, ad esempio 250 euro al mese, può anticipare l’uscita dal lavoro di diversi mesi per chi ha redditi superiori ai 1.650 euro mensili. Per i lavoratori più giovani, destinare il TFR a linee azionarie può consentire di superare le soglie per l’anticipo pensionistico già a 45 anni, a condizione di seguire una strategia coerente con il proprio profilo di rischio e l’orizzonte temporale di investimento.
Dal 2030, le lavoratrici madri potranno anticipare la pensione di vecchiaia di quattro mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 16 mesi. Anche le soglie minime per la pensione anticipata contributiva saranno ridotte in base al numero di figli. Queste misure riconoscono il valore previdenziale della maternità e favoriscono l’equità di genere, rendendo l’uscita dal lavoro più accessibile per chi ha affrontato periodi di interruzione o riduzione dell’attività lavorativa.

Flessibilità e personalizzazione dei percorsi
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 delineano un sistema previdenziale sempre più personalizzabile. Combinare previdenza pubblica, complementare e TFR consente di costruire percorsi su misura, anticipando l’uscita dal lavoro e ottimizzando la fiscalità. La flessibilità nei requisiti e la possibilità di scegliere linee di investimento diverse rappresentano un passo avanti significativo nella pianificazione previdenziale individuale.
Nonostante i vantaggi, permangono alcune criticità. Chi ha carriere discontinue o redditi bassi potrebbe non raggiungere le soglie minime anche con il cumulo dei contributi. Inoltre, la scelta delle linee di investimento richiede attenzione: molti lavoratori, pur di fronte a rendimenti superiori delle linee azionarie, continuano a preferire opzioni conservative, mostrando diffidenza verso strategie più dinamiche. La sfida sarà quindi bilanciare rendimento e sicurezza, per costruire una pensione adeguata e sostenibile.
