Il sindaco Lagalla risponde all’opposizione: “La questione morale tocca tutti noi, non solo la DC”
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha affidato a una lettera il suo pensiero sull’inchiesta della Procura del capoluogo siciliano che ha coinvolto Salvatore Cuffaro. In particolare il primo cittadino ha risposto all’opposizione che chiedeva un confronto in Consiglio Comunale.
“Non posso che associare ai vostri sentimenti la mia profonda amarezza per la rilevanza dei fatti che, se confermati nelle opportune sedi giudiziarie, inverano scenari di forte deterioramento dell’azione politica e del suo fondamentale ruolo a servizio della comunità. Null’altro può essere affermato in ordine ad una vicenda giudiziaria ancora in fase istruttoria, se non confermare piena fiducia nella magistratura ed auspicare la più completa e rapida affermazione della verità, pur sempre nel rispetto delle garanzie a tutti dovute”.
Sul ruolo e la presenza del gruppo consiliare della Dc all’interno della maggioranza, il sindaco chiarisce: “Si tratta di consiglieri che, fino a questo momento, hanno assolto ai lavori consiliari con personale impegno e proficuo contributo: sono certo che essi continueranno ad operare con immutato senso di responsabilità nell’assolvimento della propria funzione di rappresentanza politica, democraticamente voluta dal corpo elettorale”.
“Né, in atto, risultano a carico di alcuno formali contestazioni di addebito – continua Lagalla – In ogni caso, la questione morale vale per loro, così come per tutti noi, ed è inevitabile che, in caso di personali coinvolgimenti, ognuno si senta chiamato a scelte che interrogano la propria coscienza di fronte a quella comunità che ci ha conferito fiducia in buona fede”.
Poi una tira di orecchie alla sinistra: “Comprendo, inoltre, il richiamo ad azioni sempre più incisive nella prevenzione della corruzione su scala comunale, anche alla luce delle vicende che, negli anni passati e sotto altre Amministrazioni, hanno generato procedimenti giudiziari conclusisi con addebiti di responsabilità, a rilevanza penale, nei confronti di alcuni ex dirigenti di questo Comune, segno di quella permeabilità che, indipendentemente dai tempi e dalle circostanze, non si può realisticamente immaginare di sterilizzare fino al raggiungimento del cosiddetto “rischio zero””.
Miceli: “Grave che il sindaco diserti l’Aula e si nasconda dietro ad una lettera”
“Ritengo sia un fatto molto grave il fatto che il sindaco Lagalla, davanti a questa situazione, decida di non confrontarsi con l’Aula e di nascondersi dietro a una lettera. D’altra parte prendere le distanze dai fatti della Regione ma aspettare gli interrogatori di garanzia è una contraddizione in termini. Il sindaco non avrebbe dovuto avere remore a venire in Consiglio comunale ma è bastata la mia richiesta di avere un contraddittorio a farlo recedere dalla scelta di confrontarsi. Tra l’altro le nostre domande non sono legate all’inchiesta in sé ma piuttosto al sistema di potere che l’ha generata e che riguarda anche Palermo”. Lo dice Carmelo Miceli, consigliere comunale e coordinatore regionale di Progetto Civico Italia.
