Daniele Mondello: «Perché mi hanno impedito di cercare mia moglie e mio figlio?»

Continuano con i sopralluoghi e rilievi le indagini per accertare le cause e le circostanze dell’incidente che ha coinvolto la dj e il figlioletto. Daniele Parisi, intervenuto nella trasmissione “Porta a porta” si è posto degli interrogativi

Non si ferma la macchina investigativa nel tentativo di trovare la chiave del giallo di Caronia. Oggi alle 12 si svolgeranno gli ulteriori esami sulla Opel Corsa di Viviana Parisi e sul furgone della ditta di manutenzione privata, coinvolti nell’incidente del 3 agosto. A compiere gli accertamenti saranno i periti nominati dalla Procura di Patti, affiancati da due periti di parte. Lo scopo è quello di ricostruire la dinamica dell’incidente, e per questo i consulenti si recheranno sul luogo dell’incidente, per valutare la sede autostradale.

LO SFOGO DI DANIELE MONDELLO

Daniele Mondello, marito di Viviana e padre di Gioele non riesce a spiegarsi cosa possa  essere accaduto alla sua famiglia. Intervistato a “Porta a Porta” ha detto che esclude l’ipotesi di omicidio-suicidio, perché, ha detto,  “Viviana era una mamma stupenda e meravigliosa”. Ha poi ricordato: «Nel periodo del covid Viviana era un po’ stanca come tutte le mamme italiane, Gioele era molto movimentato. Aveva paura che succedesse qualcosa a me e al bambino, così si è avvicinata al Signore e ha iniziato a leggere la Bibbia. Non era tranquilla, l’abbiamo portata in ospedale sia a maggio che a giugno, ci siamo fidati di ospedali e medici».

TRATTENUTO IN CASERMA

Poi ha aggiunto: «Quando mi ha chiamato la polizia Ero in studio. Mi hanno detto che era successo un piccolo incidente, e fino alle 11.30 sono stato interrogato in caserma. Non ho avuto nemmeno la possibilità di cercare mia moglie e mio figlio». Infine tanti interrogativi: «Perché il 3 agosto mi hanno impedito di cercare mia moglie e mio figlio? Quanti e quali cani erano presenti sul luogo della tragedia? Gli operai coinvolti nell’incidente hanno avvertito la polizia?».