“Ho chiuso il mio negozio a causa del cantiere di viale Lazio”, l’urlo di dolore di un commerciante
Dal 2023 rende la vita invivibile a residenti, commercianti e automobilisti che quotidianamente si trovano a dover affrontare il caos e le lunghe code soprattutto nelle ore di punta. Stiamo parlando del cantiere per il passante ferroviario di viale Lazio all’incrocio con viale Delle Alpi che ormai da due anni è un vero e proprio incubo per i palermitani e la cui conclusione è prevista tra la fine dell’anno e l’inizio del 2026.
Intanto, però, c’è chi a causa del cantiere ha dovuto chiudere la propria attività perché non c’era più profitto: è il caso di Atef Ben Abdelali, commerciante di 51 anni titolare di un minimarket “Il Paradiso della Frutta” in viale delle Alpi all’angolo con viale Lazio, proprio a pochi metri dal cantiere. “Ho dovuto chiudere a ottobre 2024 perché non passava più nessuno – spiega il commerciante a Palermo Live -. Avevo preso l’attività nel 2022 e per un anno avevo lavorato parecchio bene con una buona clientela. Quando sono iniziati i lavori per il passante sono iniziati a scarseggiare i clienti, siamo andati indietro invece che avanti fino a quando sono stato costretto a chiudere”.

“Molti clienti costretti a non venire più in negozio a causa del cantiere”
Atef racconta che diversi suoi clienti gli hanno mandato messaggi comunicandogli, dispiaciuti, che non sarebbero più potuti passare dalla sua attività per fare acquisti a causa dei lavori al Passante Ferroviario: “Giustamente preferivano andare vicino casa piuttosto che arrivare al mio negozio dove avrebbero impiegato due ore. Sarebbe stato un casino per loro”.
Il commerciante chiede un risarcimento al Comune di Palermo: “Ho avuto un danno enorme. Nessuno mi aveva avvisato che avrebbero chiuso la strada per questi lavori quando l’ho comprata. Da quello che so era stata mandata una circolare ai commercianti per avvisare dell’avvio dei lavori, ma chi mi ha venduto l’attività non era a conoscenza di ciò. Sono fermo da un anno. Ho parlato col mio avvocato e stiamo valutando di aprire un procedimento”.
Atef vuole andare fino in fondo a questa situazione: “Non è giusto – conclude il commerciante – tutti i sacrifici miei e della mia famiglia sono finiti lì. Io non sarei andato mai via, ma mi hanno costretto a chiudere”.
