Gli rubano gli ombrelloni e lui li pianta a terra, imprenditore del centro storico multato: “Chiediamo aiuto da mesi”
Per due volte gli hanno rubato gli ombrelloni esterni. Le telecamere piazzate fuori dal locale, la bottiglieria “Enoteco” di via Garibaldi a Palermo, hanno ripreso gli autori del furto, il titolare, Sergio Barbara, ha fatto denuncia, ma l’indagine è morta lì.
Per evitare nuovi danni il proprietario dell’attività ha ancorato la nuova copertura al suolo dopo essersi assicurato che non ci fossero vincoli monumentali legati alla vicinanza a Palazzo Aiutamicristo, sede della Sovrintendenza. Giovedì scorso i vigili e i carabinieri – il controllo è stato fatto da una ventina tra militari e agenti della municipale – gli hanno contestato l’occupazione di suolo pubblico, gli hanno fatto una multa di 9mila euro e l’hanno denunciato.
“La tentazione è di mollare tutto”
“Chi sceglie come me di scommettere sul centro storico e investire a Palermo è lasciato completamente solo”, dice ad Ansa Barbara che, dopo aver terminato gli studi a Firenze, ha deciso di tornare a Palermo. “Mentre tutto attorno trionfa l’illegalità e nessuno dice nulla, ci siamo ritrovati uno spiegamento di forze incredibile. Ci hanno controllato tutto: dai contratti dei dipendenti, alle autorizzazioni sanitarie, all’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Era tutto in regola. Poi hanno visto l’ombrellone fissato al suolo e ci hanno multato”, afferma.
“Sapevamo che lavorare qui – aggiunge – sarebbe stato difficile: abbiamo iniziato con la colla nel lucchetto della saracinesca nel primo locale aperto. Con Addiopizzo siamo andati a fare denuncia ma non è accaduto nulla e ho dovuto subire anche le minacce di un commerciante venuto a dirmi che rompevo le scatole chiamando la polizia”.
“Ora questa multa. E la tentazione è di mollare tutto. Noi abbiamo investito al 100 per cento in questa impresa familiare perchè credevamo nella rinascita del centro storico, ma così diventa impossibile”, spiega.
“La sensazione è che si usi la forza solo con i deboli”
Barbara ha aperto il suo primo locale, Tèco, poco prima del Covid e dà lavoro a sette persone. La sua sala da tè, frequentata da palermitani e da turisti, e cui si è aggiunta l’enoteca, è diventata punto di riferimento dei movimenti lgbtq, di Arcigay e di associazioni ambientali.
“Al sindaco e alle forze dell’ordine – dice – voglio far presente che sono mesi che chiediamo aiuto perché subiamo atti vandalici e ci viene risposto di trovare da soli i rimedi, sono mesi che diciamo che la città è sporca e dobbiamo pulire la strada da soli. E ora non solo siamo costretti a subire il danno delle azioni malavitose e dell’inciviltà, ma anche la beffa della multa. La sensazione è che si usi la forza solo con i deboli”.
