Francesco Scoma dà l’addio a Forza Italia, accusa Micciché e passa con Renzi

Nei mesi scorsi avevano già salutato Forza Italia il sindaco di Catania Pogliese, i deputati regionali Orazio Ragusa e Salvatore Lentini

È l’ennesimo addio “pesante” a Forza Italia e fa rumore, come di una porta sbattuta pesantemente dietro le proprie spalle, di ponti col proprio passato spezzati dietro di sé. Francesco Scoma saluta gli “azzurri” e passa a Italia Viva, dal centrodestra al centrosinistra. 

Lui l’ha spiegata come “Una decisione sofferta”, ma una scelta di “responsabilità”. Nei mesi scorsi avevano già salutato FI, soltanto in Sicilia, il sindaco di Catania Pogliese, il deputato regionale Orazio Ragusa, passato alla Lega, Salvatore Lentini, approdato a Forza Italia, tutti comunque rimasti nell’area del centrodestra. Scoma, invece cambia schieramento, come fece l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, passata da FI al Pd.

L’addio del deputato a Forza Italia, dopo ventiquattro anni di militanza parlamentare tra Ars, senato e camera dei deputati, scuote ancora una volta la scena politica siciliana, all’indomani dell’ingresso della Lega nella giunta regionale di Nello Musumeci, col mancato rimpasto di giunta, e in chiara polemica con Gianfranco Micciché, che ha condiviso e applaudito quella scelta e al quale Scoma rivolge parole dure, accusandolo di essersi “chiuso nel suo fortino”.

Scoma non si riconosce più, in sostanza, in Forza Italia, un partito che secondo lui ha perso i valori originari e, soprattutto, dove non esiste più dialettica, sommersa dall’egoismo, da parte di chi guida il partito, specialmente in Sicilia. 
Dice di aver parlato della sua decisione con Berlusconi, “Una persona alla quale addebito un unico vero e solo difetto: essersi innamorato, a volte, delle persone sbagliate. Anche qui, soprattutto, in Sicilia”.

Dalle sue parole traspare l’insoddisfazione per un ruolo secondario nel quale era stato relegato nel partito, quando sostiene che “sono stato fedele a Forza Italia in tutti questi anni, a differenza di tanti miei colleghi: gente che è andata via e poi è tornata riacquistando un posto in prima fila”.
Non resta che attendere la risposta di Gianfranco Micciché, uno che di solito non se le tiene.

Adesso, il futuro di Scoma è con Renzi, in Italia Viva, un partito dalle basse percentuali nei sondaggi, ma che fa parte della maggioranza di Governo a Roma. All’ex premier lo legano la comune natura “moderata” e le radici democristiane, ma soprattutto l’apertura di Italia Viva alla partecipazione, al coinvolgimento. 
Francesco Scoma, figlio di Carmelo Scoma, sindaco democristiano di Palermo dal 1976 al 1978, è stato tra le altre cose vicesindaco con Diego Cammarata. In questi venti anni è stato 5 volte parlamentare regionale, 2 volte assessore regionale, vicesindaco di Palermo, vice coordinatore del partito in Sicilia, capogruppo all’Ars, senatore e deputato alla Camera. In questa legislatura ha firmato, in due anni, cinque interrogazioni e altrettanti ordini del giorno. Nessuno dei quali ha fatto parlare tanto di lui quanto il suo rumoroso addio a Micciché e a Forza Italia.