Djokovic, espulso forse ingiustamente [VIDEO], difende la giudice insultata sui social

Dopo la squalifica di Djokovic, numero uno del mondo, si è scatenata la rabbia del popolo del web. Alla signora del Kentucky gli hater hanno augurato anche di morire come suo figlio, scomparso in un incidente

Durante gli US Open di tennis attualmente in corso a New York, Novak Djokovic al termine dell’undicesimo game nel match degli ottavi di finale, forse frustrato per aver subìto un break, improvvidamente ha lanciato con la racchetta  la pallina verso il fondo campo, colpendo una giudice di linea alla gola.  La poveretta si è accasciata sul terreno, tossendo più volte, ed ha abbandonato il Centrale dell’Arthur Ashe. 

INUTILI LE SCUSE E LE SPIEGAZIONI 

Djokovic, numero uno al mondo,  ha provato in tutti i modi a spiegarsi, a scusarsi e a giustificarsi. Ma gli arbitri, dopo che si sono consultati per una decina di minuti per discutere la gravità e l’intenzionalità del gesto, e dopo averne parlato con lo stesso Djokovic, gli hanno comunicato la squalifica. Nel video che correda l’articolo si può rivedere l’accaduto.

INSULTI PER LA GIUDICE

Dopo la squalifica di Djokovic, si è scatenata la rabbia, l’ira del web. La giudice è stata accusata di aver esagerato l’effetto della pallata ricevuta dal tennista, accasciandosi per terra come John Wayne colpito dagli indiani. È stata indicata come causa della squalifica dall’Open Usa del numero uno del mondo. Da allora  il popolo del web  (Djokovic li chiama «Nolefam», la famiglia di Nole), si è scatenato contro Laura Clark, la signora del Kentucky colpita alla gola dallo stizzoso lancio di palla del campione. Insulti irripetibili, epiteti sessisti, accuse di ogni risma, persino minacce di morte: «Farai la stessa fine di tuo figlio», ha scritto un becero odiatore da tastiera riferendosi al dramma personale della donna, che ha perso un figlio nel 2008 in un incidente con la bicicletta.

APPELLO DI DJOKOVIC

Un’onda social vergognosa e inaccettabile, che Djokovic ha provato ad arginare postando un appello sentito e sincero: «Cara “Nolefam”, grazie per i tuoi messaggi. Però cercate di capire che anche la persona colpita dalla palla a New York ha bisogno del vostro sostegno: non ha fatto assolutamente niente di male. Per favore statele vicini in questo momento. Ne usciremo più forti e migliori solo stando uniti e condividendo amore con tutti».