Se il Trapani  domenica non va a Catanzaro, arriva la radiazione

Domenica, in caso di nuova rinuncia a Catanzaro, per il Trapani sarà radiazione. Il comitato “C’è chi il Trapani lo ama”, formato da imprenditori locali,che doveva rilevare la proprietà, al momento opportuno si è defilato

Nella seconda giornata di campionato è in programma Catanzaro-Trapani. Una partita che può pesare tanto nella storia del club granata, perché se la squadra non dovesse presentarsi nello stadio Ceravolo della città calabra, automaticamente arriverebbe la radiazione.  Già al club siciliano domenica scorsa sono mancati i presupposti organizzativi per potere scendere in campo al Provinciale, per disputare la partita contro la Casertana. Con conseguente sconfitta a tavolino e penalizzazione. Non considerando il forfait infrasettimanale di mercoledì contro il Brescia, quando il Trapani non si è presentato  per la partita di  coppa Italia, il club granata con la rinuncia a due gare consecutive di campionato va incontro alla radiazione.

ISTANZA DI FALLIMENTO

Non solo. Il 21 ottobre si terrà l’udienza per l’istanza di fallimento depositata dai dipendenti che non percepiscono stipendi da mesi. Il Trapani quindi  è esposto ad  un crac totale, sportivo e civilistico. Questa estrema soluzione era nell’aria, dopo il colossale  pasticcio creato dal trasferimento della proprietà dalla Alivision all’Alba Minerali, ovvero da Fabio Petroni a Gianluca Pellino. In verità in questi giorni c’è stato un tentativo  per  cercare di salvare il salvabile. È stato portato avanti dal comitato “C’è chi il Trapani lo ama”, formato da imprenditori locali. Ma al momento di “quagliare” non si è presentato nessuno. Probabilmente era solo una voglia  dettata dalla passione sportiva, ma la ragione,   di fronte alla complessa situazione debitoria del Trapani, probabilmente  ha consigliato ai componenti del comitato di defilarsi.