Confermato – Tasse, arriva il ‘pagamento simbolico’: con due spicci hai risolto per sempre | Da oggi non devi più dissanguarti
Agenzia delle Entrate - fonte pexels - palermolive.it
Saldo e stralcio, quali sono le differenze? Una nuova opportunità venire incontro ai contribuenti in difficoltà
Negli ultimi anni, il sistema fiscale italiano ha introdotto diverse misure straordinarie per consentire ai contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni in caso di debiti con l’erario o gli enti previdenziali. I debiti non pagati entro i termini di scadenza vengono iscritti a ruolo e affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, diventando cartelle esattoriali che obbligano il contribuente a entrare in contatto con l’ente riscossore. Per alleggerire tali carichi, il legislatore ha previsto strumenti come la rottamazione e il saldo e stralcio, strumenti che consentono di ridurre gli importi dovuti.
La rottamazione prevede generalmente l’azzeramento di interessi e sanzioni, mentre il capitale residuo resta dovuto e può essere suddiviso in rate trimestrali. Il saldo e stralcio, invece, consente di ridurre anche una parte del capitale, soprattutto per i contribuenti che dimostrano uno stato di difficoltà economica. Entrambi gli strumenti mirano a garantire un equilibrio tra la possibilità per lo Stato di recuperare i crediti e la tutela dei contribuenti in difficoltà, offrendo una via rapida per chiudere le posizioni aperte.
Secondo le ultime indiscrezioni, la Legge di Bilancio 2026 potrebbe introdurre il saldo e stralcio con tre varianti, che potrebbero anche coesistere. La prima riguarda i piccoli debitori, per i quali sarebbe previsto un pagamento simbolico o comunque ridotto, in unica soluzione o con poche rate. La seconda formula si basa sull’ISEE del contribuente, prevedendo uno sconto maggiore per chi ha una capacità economica più bassa. La terza ipotesi si riferisce a cartelle più datate, con l’obiettivo di chiudere crediti che difficilmente verrebbero riscossi nei tempi ordinari.
Accanto al saldo e stralcio, si valuta anche la possibilità di introdurre una nuova rottamazione con una rateizzazione molto estesa, fino a 120 mesi, destinata soprattutto ai debiti più consistenti. Questa misura consentirebbe di diluire l’impegno economico nel tempo, riducendo il peso immediato per i contribuenti ma mantenendo il recupero integrale del capitale.
Vantaggi del saldo e stralcio
Il saldo e stralcio offre benefici chiari: la drastica riduzione del debito complessivo rappresenta una via rapida per estinguere posizioni aperte, alleggerendo la pressione finanziaria sui contribuenti e consentendo allo Stato di recuperare almeno una parte delle somme dovute. Per molti contribuenti in difficoltà, questa misura rappresenta un’occasione unica per archiviare definitivamente cartelle che rischierebbero di rimanere pendenti per anni.
Non mancano però criticità. Chi ha sempre adempiuto puntualmente ai propri obblighi fiscali potrebbe sentirsi scoraggiato, vedendo premiati i ritardi altrui. Inoltre, lo Stato rinuncia a una parte delle entrate, con possibili ripercussioni sul bilancio pubblico e sulla sostenibilità delle misure di welfare e spesa sociale.

Un compromesso tra equità e sostenibilità
Il saldo e stralcio non è un condono fiscale vero e proprio, perché richiede comunque un pagamento, ma non si limita a una semplice rateizzazione. Si tratta di uno strumento di definizione agevolata che deve bilanciare equità sociale, certezza del diritto e sostenibilità finanziaria, offrendo allo stesso tempo un sollievo concreto ai contribuenti in difficoltà.
La prossima Legge di Bilancio sarà determinante per stabilire quale delle tre ipotesi sarà adottata e con quali criteri. Milioni di contribuenti osservano con attenzione l’evolversi della situazione, consapevoli che dalle decisioni del legislatore dipenderà la possibilità di chiudere in maniera definitiva debiti accumulati nel tempo, garantendo maggiore certezza economica e tranquillità finanziaria.
