Il colpo di pistola, la fuga su una Lancia Y e la collana: in un video l’omicidio di Paolo Taormina a Palermo
Paolo Taormina è stato ucciso con un colpo di pistola. La conferma arriva dalla Tac eseguita ieri sera, lunedì 13 ottobre, all’ospedale Policlinico di Palermo. Ad ammazzare il ventunenne sabato sera in via Spinuzza davanti al suo locale “O Scrusciu” è stato Gaetano Maranzano, 28 anni, reo-confesso e fermato nella sua casa allo Zen domenica in tarda mattinata. I carabinieri nella sua abitazione hanno trovato anche una pistola calibro 9 detenuta illegalmente.
La lite e l’omicidio
Erano le 02.50 quando all’esterno del locale di proprietà del ventunenne (Chi era Paolo Taormina?) si stava verificando una lite tra un 27enne, V.V. e un altro ragazzo. A quel punto Taormina uscì dal suo locale per cercare di “sedare gli animi e capire cosa stesse accadendo”; è in quel momento che spunta Maranzano, descritto nel provvedimento di fermo come un “soggetto maschile, corporatura robusta, barba folta scura, occhiali da vista, capelli media lunghezza, vestito con giubbotto tipo piumino di colore nero, collane con ciondoli riproducenti crocifisso e pistole”. Il ventottenne si è avvicinato al ventunenne e “con un gesto fulmineo, gli sferrava un colpo all’altezza della nuca” lasciando la vittima a terra privo di vita.


La fuga tra le vie di Palermo dopo il delitto
Subito dopo il delitto Maranzano e il ventisettenne V.V. fuggirono via insieme ad altri due soggetti: come ripreso dalle telecamere di videosorveglianza i quattro si dileguavano, a piedi, in direzione in via Salvatore Spinuzza direzione via Ellidoro Lombardo dove salivano a bordo di una Lancia Y di colore scuro, parcheggiata lì di proprietà di Maranzano, e si allontanavano in via Roma direzione piazza Sturzo. Gli spostamenti dell’auto sono stati monitorati mediante il sistema di videosorveglianza Milestone del Comune di Palermo sino a piazza Niscemi altezza palazzina Cinese in direzione Zen.


La domenica mattina alle 10.30 circa i carabinieri si sono presentati a casa di Maranzano, nel quartiere Zen, dove hanno rinvenuto gli indumenti usati dal 28enne la sera del delitto: un giubbotto tipo piumino di colore nero marca Moncler; un paio di scarpe marca Alexander McQueen di colore bianco e nere ed un pantalone modello cargo in cotone di colore nero.
La perquisizione si estendeva anche a casa di V.V. dove venivano sequestrate due giacche antipioggia marca K-Way di cui una di colore blu e una nera; un pantalone tipo tuta di colore grigio marca Nike con logo coscia sinistra; scarpe New Balance di colore nero taglia 38 e mezzo; tracolla marca Louis Vuitton di colore grigio; una t-shirt di colore nero con stemma Nike sul petto lato sinistro e 5 collane in oro con ciondoli riproducenti volto di Gesù, pistola e pendente con scritta King con corona, compatibili con quelle indossate da Maranzano durante l’omicidio.
Dal quadro istruttorio si può “ritenere con rassicurante grado di certezza che l’autore del fatto” sia proprio Maranzano. Fondamentali le immagini di videosorveglianza del locale “O’ Scrusciu”, uniti e le testimonianze della fidanzata e della sorella del ventunenne che avevano assistito alla scena. Utile nell’indagine anche la comparazione con il profilo Tiktok dell’indagato. Per lui è scattato quindi il fermo aggravato dal pericolo di fuga.
