C’era una volta la rosticceria: entri qui e ti senti a casa | Stessi prezzi di 20 anni fa: tutto a 1,70€
rosticceria (pexels) - palermolive
La rosticceria siciliana non è solo cibo: è un rito, un ricordo, un pezzo di identità.
A Palermo, dire “rosticceria” significa molto più che mangiare un pezzo caldo al volo. È l’odore di fritto che ti avvolge appena apri la porta, è il banco illuminato pieno di forme dorate e invitanti, è la scelta difficile tra arancine, calzoni, rollò e pizzette. Un universo di gusto che racconta la storia e la tradizione della Sicilia popolare, quella che si vive con pochi euro ma tanta abbondanza.
Per molti, la rosticceria è stata la merenda dopo la scuola, la cena improvvisata con gli amici, il pranzo veloce tra un impegno e l’altro. È un luogo democratico: si spende poco, si mangia tanto e soprattutto si mangia bene. Una pizzetta o un rollò costano meno di un caffè al nord, ma regalano la stessa soddisfazione di un pranzo completo.
La magia è tutta lì: prezzi popolari, qualità casalinga e quella sensazione che ogni morso sia fatto “come una volta”. In città, i palermitani hanno le loro rosticcerie del cuore, piccole istituzioni di quartiere che tramandano ricette immutate da generazioni.
L’arancina: regina incontrastata
Tra tutte le specialità, però, ce n’è una che da sola racchiude l’anima della rosticceria: l’arancina. Croccante fuori, morbida e profumata dentro, è l’emblema della festa quotidiana palermitana. Alla carne o al burro, grandi o piccole, rotonde o a punta: ogni palermitano ha la sua preferita, e la discussione su “dove si mangia la migliore arancina” può andare avanti per ore.
Negli ultimi anni sono nate decine di locali gourmet che la propongono in mille varianti, dal pistacchio al nero di seppia, ma i puristi lo sanno bene: la vera sfida si gioca sempre sui due classici intramontabili, carne e burro.
La mia prova sul campo
Qual è la migliore arancina di Palermo? È la domanda che divide la città e mette in moto la caccia alla perfezione. Io ho deciso di provare una delle rosticcerie storiche più amate: La Romanella. Qui il tempo sembra essersi fermato, con i prezzi popolari e il bancone sempre affollato.
Ho assaggiato le due versioni simbolo della tradizione: l’arancina alla carne, con il suo ragù ricco e profumato, e quella al burro, morbida e cremosa come poche. Due bocconi che racchiudono la Palermo più autentica, quella che non ha bisogno di mode per restare intramontabile. E forse sì, la risposta alla domanda è proprio questa: l’arancina più buona è quella che sa di casa.
