Canone RAI, passa la riforma sulla TV di Stato: da oggi lo pagheremo tutti 600€ | Quintuplicato l’importo di colpo
Canone RAI - fonte pexels - palermolive.it
Canone Rai, multe salate e possibili conseguenze penali per chi non paga: ecco gli apparecchi soggetti e non soggetti
Chi non versa il canone Rai, introdotto nel 2016 e incluso nella bolletta elettrica, rischia multe fino a oltre 600 euro e, nei casi più gravi, anche 2 anni di carcere. Dopo i controlli della Guardia di Finanza, i contribuenti che non hanno pagato l’imposta possono vedersi applicare sanzioni fino a sei volte l’importo dovuto, comprensive di arretrati e interessi. Inoltre, chi ottiene un’esenzione senza averne diritto può incorrere nel reato di falso ideologico per aver fornito informazioni non veritiere.
Il canone Rai ordinario è un’imposta prevista per la detenzione di apparecchi televisivi nelle abitazioni private. Dal 2016 l’imposta viene addebitata direttamente sulla bolletta elettrica delle utenze domestiche residenziali. In caso di mancato addebito, è necessario verificare il contratto con il proprio fornitore o versare l’importo tramite modello F24, evitando così sanzioni e arretrati.
Sono soggetti al canone tutti i dispositivi dotati di sintonizzatore per ricezione terrestre o satellitare. Computer e dispositivi collegati a Internet che permettono solo la visione di contenuti in streaming non rientrano nell’imposta. Anche un televisore privato del sintonizzatore resta soggetto al canone, poiché originariamente progettato per ricevere il segnale radiotelevisivo.
Per il 2025 il canone Rai è fissato a 90 euro annui per famiglia anagrafica, indipendentemente dal numero di televisori posseduti. L’importo viene suddiviso in 10 rate mensili da gennaio a ottobre. È possibile pagarlo anche tramite addebito sulla pensione, previa richiesta all’ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente, con requisiti di reddito specifici.
Dichiarazioni per evitare l’addebito
I titolari di un’utenza elettrica domestica possono evitare l’addebito dichiarando di non possedere alcun televisore in casa, tramite il modello Quadro A. Il modulo permette anche di certificare la non detenzione di ulteriori apparecchi o di attestare che in una casa intestata a un defunto non sia presente alcun televisore, riducendo così il rischio di sanzioni.
Alcune categorie possono essere esonerate dal pagamento del canone Rai. Tra queste gli ultra75enni con reddito annuo proprio e del coniuge non superiore a 8.000 euro, senza conviventi titolari di reddito proprio (eccetto collaboratori domestici). I soggetti aventi diritto devono presentare una dichiarazione sostitutiva per certificare il possesso dei requisiti.

Possibile uscita del canone dalla bolletta
Secondo recenti notizie, il canone Rai potrebbe presto uscire dalla bolletta elettrica. La decisione nasce dall’impegno del governo Draghi verso Bruxelles di eliminare dagli oneri energetici somme non direttamente correlate all’energia. La riforma rientra nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e mira a separare la riscossione dell’imposta dal costo dell’elettricità.
La riforma, se attuata, cambierebbe il meccanismo di pagamento del canone, ma i contribuenti dovranno continuare a rispettare le scadenze e le modalità previste dalla legge. Evitare sanzioni e possibili conseguenze penali richiede attenzione alla regolarità dei versamenti e alla corretta compilazione delle dichiarazioni sostitutive. La nuova normativa promette semplificazione, ma al momento resta fondamentale seguire le regole attuali per non incorrere in multe o denunce.
