«Brancaccio liber» come antidoto all’impoverimento lessicale dei nostri tempi

L’uso di un linguaggio sempre più digitalizzato rischia di atterrare ulteriormente il piacere della lettura di un testo, specie nei quartieri cosiddetti a rischio di Palermo

A Brancaccio, la rinascita si mette nero su bianco. Ai nastri di partenza, “Brancaccio liber”, il progetto che promuove il valore ed il piacere della lettura quale chiave di volta per diventare cittadini del mondo. Promosso dall’associazione “ Castello e Parco di Maredolce”, presieduta da Mimmo Ortolano, da oltre vent’anni in prima linea per strappare al degrado il Castello arabo- normanno e nel contempo sensibilizzare i più giovani al recupero ed alla scoperta del proprio territorio attraverso i libri, il progetto nasce in sinergia con il sistema bibliotecario spazi etnoantropologici e Archivio Cittadino diretto da Eliana Calandra.
La firma del protocollo d’intesa- spiega Ortolano– suggella un patto di collaborazione tra l’associazione di volontari ed il Comune con l’obiettivo di promuovere insieme la cultura della lettura usufruendo di quelle strutture e spazi culturali decentrati dove giovani e non possano accrescere, grazie alla presentazione di libri, incontri con autori, la capacità di pensare ed agire in modo creativo e critico”. La Biblioteca di Brancaccio, in via San Ciro, al civico19, diventerà il cuore pulsante di “Brancaccio liber”che coinvolgerà, in primis ma non solo, gli studenti delle scuole del territorio, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.

Valorizzare la lettura- spiega Giusy Scafidi, vicepresidente dell’associazione- significa aiutare a raggiungere obiettivi cognitivi ampliando il patrimonio lessicale che rischia di impoverirsi con l’ed accrescere le proprie conoscenze”. Tra i nostri obiettivi-prosegue la Scafidi-anche quello di trasmettere, dalla periferia al centro, il piacere della lettura ad altre realtà diverse dal territorio di Brancaccio”.
L’iniziativa prenderà il via con la lettura “La Fiaba del Castello di Maredolce”, di Giulia Petrucci, socia dell’associazione, con le illustrazioni di Eleonora Calì, laureata alla Scuola del Fumetto di Palermo. Edito da “I buoni cugini”, è un racconto magico che consente ai piccoli lettori di conoscere uno dei monumenti più significativi della storia di Palermo. La lettura sarà declinata anche con visite guidate al Castello a cura dei soci dell’associazione.
“Brancaccio liber”, in work in progress si avvarrà della collaborazione dei laboratori teatrali, delle librerie e di quanti vorranno trasformare la parola scritta in una passione da condividere.
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