Bonus senza ISEE: arriva la conferma dal Governo, “sbloccati per tutti i cittadini” | Li accreditano senza scartoffie, la svolta suprema
Bonus senza ISEE - fonte pexels - palermolive.it
Il trucco dell’assegno circolare per abbassare l’Isee, ecco come funziona il maccanismo e quanto è efficace
Abbassare l’Isee per ottenere agevolazioni è una tentazione che spinge alcuni a escogitare stratagemmi borderline. Tra i più diffusi c’è l’uso improprio dell’assegno circolare: emetterlo per “svuotare” temporaneamente il conto corrente e ridurre così la giacenza patrimoniale dichiarata. La tecnica sembra semplice, ma è ingannevole e porta con sé rischi penali e amministrativi seri.
Il cliente chiede alla banca un assegno circolare intestato a un terzo e fa abbassare il saldo del proprio conto. L’assegno resta poi nelle mani del richiedente invece di essere consegnato al beneficiario e pertanto non viene incassato. Nella pratica il denaro rimane “congelato” presso la banca fino a una successiva revoca o fino alla scadenza, consentendo nel frattempo di presentare un Isee fittiziamente più basso.
All’apparenza l’operazione abbassa la giacenza media del conto, voce che incide sul calcolo dell’Isee. Chi adotta questo espediente punta a risultare più povero di quanto non sia, ottenendo così bonus, sussidi o agevolazioni che altrimenti non sarebbero spettanti. Tuttavia i movimenti bancari rimangono tracciati e sono facilmente rintracciabili in caso di controlli.
Quando viene emesso un assegno circolare la banca registra l’operazione: importo, data, richiedente e beneficiario compaiono negli archivi interni. Anche se il titolo non viene presentato all’incasso, la traccia contabile esiste e può essere verificata dalle autorità fiscali o dagli enti erogatori delle prestazioni. Questo rende lo stratagemma poco sicuro dal punto di vista probatorio.
Rischi penali e sanzioni
Chi usa questo trucco può essere indagato per truffa ai danni dello Stato o di altri enti pubblici (art. 640 c.p., comma 2). La pena prevista varia dalla reclusione a una sanzione pecuniaria. Oltre al reato penale, esistono conseguenze amministrative: la revoca di agevolazioni già concesse, il recupero delle somme indebitamente percepite e l’applicazione di sanzioni civili.
Oltre alle pene e al recupero dei benefici, c’è il danno economico diretto dovuto a multe e spese legali, e il danno reputazionale che può derivare da un procedimento penale o amministrativo. Per chi lavora con retribuzioni o ha rapporti con enti pubblici, una vicenda del genere può compromettere rapporti economici e professionali.

Come difendersi e cosa fare
Se si è stati coinvolti in operazioni dubbie è fondamentale rivolgersi subito a un professionista (commercialista o avvocato) per valutare la situazione e porre rimedio prima di eventuali controlli. Chi intende ottenere benefici pubblici deve compilare l’Isee in modo veritiero e, in caso di dubbi, chiedere assistenza a un Caf o a un consulente per evitare errori che possano tradursi in reato.
L’idea di “risparmiare” sull’Isee con un assegno circolare può sembrare una scorciatoia vantaggiosa, ma è una pratica illegale che espone a conseguenze penali, amministrative ed economiche rilevanti. Meglio privilegiare la trasparenza e conoscere le agevolazioni spettanti per legge, evitando scorciatoie che possono costare molto più di quanto si spera di guadagnare.
