Attiva Sicilia: “Niente ferie per politici e regionali, la Sicilia aspetta risposte”

“Deve prevalere il senso di responsabilità su qualsiasi altra ragione. In questo momento dobbiamo marciare
tutti nella stessa direzione”.

Una presa di posizione netta che serve a far svelenire un clima di muro contro muro che in questo momento non produce alcun effetto positivo. L’argomento potrebbe sembrare faceto, si tratta di ferie e della richiesta di sospensione di esse. E riguarda i dipendenti regionali, ma non solo. Perché Attiva Sicilia preme affinché anche il Parlamento siciliano non sospenda i lavori e i deputati non vadano in ferie. “C’è da sperare che prevalga il senso di responsabilità su qualsiasi altra ragione o persino sulle motivate pretese”.

Una premessa necessaria per comprendere il significato politico dell’appello dei deputati regionali Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri, Elena Pagana e Sergio Tancredi. “I dipendenti regionali sanno che la situazione è drammatica per molte famiglie siciliane e per diverse categorie di lavoratori. La Sicilia non può permettersi di vedere ancora prolungati gli effetti nefasti della pandemia, ogni giorno che passa pesa sempre di più. E se un esempio deve arrivare è giusto e opportuno che provenga da quelle categorie di lavoratori che attraverso il loro impegno possono contribuire in maniera determinante a risolvere un problema che oggi si chiama sopravvivenza”.

Il tema è scottante perché comprende anche l’attacco del presidente Musumeci ai dipendenti regionali (“l’80% non fa il proprio dovere…”) e il successivo attacco del dirigente generale Salvatore D’Urso che se l’è presa con “i lagnusi che chiedono le ferie dopo 4 mesi di smart working…”. “Non ha senso in questo momento – spiegano i deputati di Attiva Sicilia – entrare nel merito della querelle, forse la percentuale indicata da Musumeci è anche esagerata. Sono in tanti tra impiegati, funzionari e dirigenti regionali a svolgere con dedizione il loro lavoro. Ma non siamo ciechi e sappiamo che come in tante altre comunità di lavoro c’è chi si scansa e resta a guardare. Oggi però dobbiamo mettere un punto e pensare all’immediato futuro. E’ etico chiedere uno sforzo a tutti, etico prima ancora che opportuno. Facendo tutti un passo indietro riusciremo a farne tanti avanti e potremo affrontare e risolvere una emergenza che per molte famiglie ha assunto la dimensione del dramma”.

Il riferimento è alle tante pratiche ancora insolute e stagnanti nei meandri della burocrazia regionale. Oggi la necessità è garantire risposte a chi ha bisogno. “Se c’è da dare un esempio – dicono da Attiva Sicilia – noi siamo pronti. Siamo pronti a lavorare anche per tutto il mese di agosto per affrontare le questioni ancora irrisolte. Perché una cosa è chiara, in questo momento la Sicilia non può aspettare e non avrebbe senso non marciare tutti nella stessa direzione”.

Intanto la proposta di annullare le ferie del Parlamento non ha avuto grande accoglienza. Si lavorerà sino all’approvazione della legge sull’urbanistica esitando anche le altre in calendario. Dopodichè il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, convocherà nuovamente la conferenza dei capigruppo per concordare la sosta. Verosimilmente i lavori saranno sospesi nei giorni immediatamente precedenti il ferragosto e riprenderanno all’inizio di settembre. Salvo che Attiva Sicilia non riesca a portare sulle proprie posizioni la maggioranza dei gruppi parlamentari.