Arcuri sul Coronavirus: «Fuori dall’emergenza solo con il vaccino»

Le parole del commissario all’emergenza.

Domenico Arcuri, commissario all’emergenza sanitaria, è stato il protagonista di una lunga intervista che ha toccato diversi punti sul Coronavirus, la malattia pandemica esplosa in Cina che si è allargata a macchia d’olio in tutto il mondo mietendo numerosi contagi e tantissime vittime.

LE PAROLE DI ARCURI

Tra passato, presente e futuro, Domenico Arcuri ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria vissuta in Italia durante la trasmissione di Rai Tre “Mezz’ora in più”. Ecco cosa ha detto:

“Nelle prime notti eravamo completamente disarmati e i pochi ventilatori io dovevo decidere in quale luogo d’Italia mandarli e non auguro a nessuno mai di trovarsi nelle condizioni di decidere dove regalare la vita e dove far rischiare la morte. Questa esperienza non si deve più ripetere, non dobbiamo dimenticare quanto è successo”.

Passaggio sulle mascherine: “I primi giorni dopo il mio incarico, facevamo fatica a mandare le mascherine anche al personale sanitario e a chi era in prima linea. In questi 80 giorni ne abbiamo distribuite oltre 390 milioni e ora ne abbiamo una quantità largamente sufficiente. Facciamo in modo che le farmacie e la grande distribuzione possano venderle al prezzo giusto” anche perché “smettiamo di dipendere dalle importazioni e oltre il 50% dei nostri ordini è eseguito da aziende italiane”.

Secondo Arcuri, l’emergenza terminerà solo col vaccino: “Nessun Paese era preparato a gestire questa emergenza e ciascuno ha agito come ha potuto, ma gli italiani sono stati straordinari e in 80 giorni hanno permesso che riuscissimo a iniziare una nuova fase. Le polemiche politiche meglio relegarle in un cassetto. La gestione pubblica dell’emergenza è stata criticata, ma non si è considerato il tempo e spesso le critiche erano distanti dalla realtà. Questa emergenza per ora comunque non finirà fino a quando non verrà scoperto un vaccino e sarà prodotto in dosi sufficienti per rendere immuni tutti”.

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