Arcuri frena sulle riaperture: “Nessuna ripresa senza salute”

Le parole di Domenico Arcuri bloccano gli entusiasmi di Nello Musumeci?

La Regione Sicilia di Nello Musumeci si è schierata apertamente al fianco delle altre sorelle, tipo la Lombardia, che vorrebbero ripartire dopo il 3 maggio, data che dovrebbe terminare l’ultimo lockdown imposto dal Governo del Premier Giuseppe Conte. Nonostante i dati di contagio siano in fase calante, Domenico Arcuri frena sulle riaperture pensando alla salute degli italiani. Ecco le parole del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

Domenico Arcuri

ARCURI: “DOBBIAMO ANCORA USARE MOLTO CAUTELA”

La voglia (legittima) di ripartire e di vivere una vita normale che si scontra con l’esigenza sanitaria. I dati sui contagi scendono e diverse regioni vorrebbero ricominciare ad aprire diverse attività. Ma è una buona idea? Domenico Arcuri prende posizione:

“Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica. Senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti. Alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità. Per la fase due noi siamo pronti per dotare il territorio italiano dei dispositivi che servono anche oggi. Ciò non significa che vada fatto oggi”.

MILANO, VIRUS TRE VOLTE PIU’ LETALE DELLA GUERRA

I numeri delle morti“Tra l’11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il Coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più. Un riferimento numerico clamoroso. Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell’emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l’abbiamo ancora sconfitta“.

App e Bending Spoons“È avviata la fase dei test, dobbiamo sovrapporre il funzionamento dell’applicazione a un modello di sistema sanitario, faremo una sperimentazione in alcune aree del Paese, in tempi ravvicinati sarà messa in campo e ne incentiveremo l’uso tra i cittadini. Bending Spoons? Ha donato a titolo gratuito la app per il contact tracing al governo. Nessuno qui ci guadagna nulla. L’applicazione sarà solo volontaria, nessuno sarà obbligato a installarla sul telefono mobile. Ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini lo faccia. Gli esperti ci dicono che almeno il 70% della popolazione dovrebbe farlo per dargli un significato importante. L’app sui telefoni dei cittadini garantirà completamente l’anonimato – ha assicurato -, non ci sarà nessuna finalità diversa. I dati saranno conservati in un server pubblico, sono per definizione criptati, nessuna preoccupazione per un loro maldestro utilizzo. Si usa tecnologia blutooth e non geolocalizzazione, come prevede la legge sulla privacy”.

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